“Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?”
Così diceva un adirato Renzo ne I promessi sposi del Manzoni, contro un don Abbondio che non aveva alcuna intenzione di celebrare le sue nozze con Lucia.
Il senso di questa frase era però un’altra: Manzoni stava infatti scavando un solco fra le persone acculturate (per studio o per volontaria passione) contro quelle ignoranti (per disgrazia o per volontà).
Ed è un solco che esiste anche oggi.
Così diceva un adirato Renzo ne I promessi sposi del Manzoni, contro un don Abbondio che non aveva alcuna intenzione di celebrare le sue nozze con Lucia.
Il senso di questa frase era però un’altra: Manzoni stava infatti scavando un solco fra le persone acculturate (per studio o per volontaria passione) contro quelle ignoranti (per disgrazia o per volontà).
Ed è un solco che esiste anche oggi.
Di persone ignoranti, che lo sono nonostante abbiano avuto tutte le possibilità di studiare e di imparare dalla vita, ce ne sono così tante che ci si potrebbe scrivere sopra un poema.
E a proposito di poemi, persino il sommo Dante che esaltò il volgare nella Commedia non aveva perso di vista il latino e infatti quasi tutte le sue opere sono state scritte nella lingua dei nostri antenati.
Ma perché c’è tutta questa bagarre intorno alla lingua latina?
Sinceramente non ho una risposta precisa, sento sempre tantissime idiozie come “è una lingua morta”, “bisogna evolversi”, “non serve a niente”.
Beh, se non serve a nulla il latino allora non capisco perché bisogna continuare a studiare ancora il metodo di Galileo.
È un absurdum, tanto per parlare in latino.
Il latino non è solo la lingua dei nostri avi, quelli che hanno fatto la Storia e non le buffonate, è anche una chiave per aprire la mente, per ampliare le frontiere del pensiero.
Inoltre ci tengo a sottolineare piccole ma importanti sottigliezze legate alla lingua latina:
1-chi studia Medicina, Lettere o Filosofia di norma deve conoscere tanto il latino quanto il greco antico.
2-il latino è una delle tre lingue che hanno formato l’inglese. Conoscere il latino aiuta moltissimo nella comprensione delle strutture semantiche inglesi.
3-i classici latini (ma anche greci, qui non facciamo distinzione) sono la base della nostra cultura e anche delle letteratura moderna.
Sapete, per dirne una, che Sciascia quando parlava di “uomini, mezzi uomini...” e via dicendo faceva riferimento a Omero e al suo celebre “siamo uomini oppure no”?
Perciò il latino serve, è bello, è interessante, apre la mente, ci aiuta a capire di più delle nostre radici e non studiarlo più o dire che non serve a niente è davvero triste.
Volendo giungere a una conclusione del post, posso ampliare il discorso riallacciandomi al grande Manzoni: non è il latino, né la matematica, né qualsiasi altra materia.
È che ci sono persone ignoranti, analfabeti funzionali, fieri di esserlo che vogliono spandere il loro non sapere nel mondo per abbassare tutti quanti al loro livello e dire, parafrasando Renzo: cosa vuole che io faccia del suo sapere?