Buongiorno, mi chiamo Francesca e soffro di coulrofobia.
Presentazione stile alcolisti anonimi, fobia concreta.
La coulrofobia è la paura del clown e a dire che si ha paura dei clown
si rischia di far venire un attacco di ridarola acuta.
Però è così.
A me i clown terrorizzano, di sicuro più dei ragni e dei temporali ma meno degli aghi
(bene, così conoscete tutte le mie fobie!). Per fortuna da bambina non ho mai
avuto clown alle feste di compleanno, altrimenti sarebbe stata una tragedia.
Eppure, nonostante la paura, sono disposta a fare un’eccezione e
accettare di vedere un clown.
Questo clown si fa chiamare Pennywise, ma il suo nome vero non lo sa
nessuno e quindi lo chiamano IT.
Ebbene sì, il 19 di questo mese esce nei cinema il film che celebra il
capolavoro assoluto di Stephen King che per me è il punto inarrivabile della scrittura,
un maestro incomparabile di inaccessibile bravura, il mio dio della carta
scritta (in genere chi crede recita il Pater Noster, io ho il Pater Stephen).
Spero quindi che questa nuova edizione del film sia diversa dal vecchio
“IT il pagliaccio assassino” (dove Tim Curry impersonava Pennywise) e
soprattutto dettagliata, perché King non è uno che lascia nulla al caso e chi
ama i suoi romanzi lo sa bene.
Ma perché una come me che si terrorizza a vedere un clown consiglia IT?
Perché IT è il libro dei libri, è la storia del Bene contro il Male,
dell’innocenza contro la malvagità dell’età adulta, dei sogni che si scontrano
con la realtà.
È una storia inventata, ma terribilmente reale perché ovunque si può
nascondere IT, la personificazione del Male.
“Sono l'incubo peggiore che
abbiate avuto, sono il più spaventoso dei vostri incubi diventato realtà,
conosco le vostre paure, vi ammazzerò ad uno ad uno.”