Tempo fa, da una persona molto sgradevole, sono stata definita un
mostro perché ho dichiarato apertamente di non volere figli.
Decisone mia, presa senza costrizioni tanti anni fa, che non dovrebbe essere messa in discussione da nessuno perché "l'utero è mio e lo gestisco io".
Se poi qualcuno ha da ridire, si sente offeso ed è contrario, il problema è assolutamente e soltanto suo.
Tuttavia, pensa e ripensa, ho deciso di spendere qualche
considerazione su questo argomento.
Il destino di una donna è necessariamente legato al ruolo di moglie e
madre?
No, per fortuna non più.
Con gli ultimi epocali cambiamenti storici iniziati nel lontano
Ottocento abbiamo assistito ad una lenta (e ancora in corso) ma costante emancipazione
della donna che l’ha portata a essere (più o meno) libera di scegliere se avere
una famiglia, se essere la compagna di qualcuno/a, se preferire una vita da
single.
Nella fattispecie, sull’argomento figli, le donne che non hanno il
sacro fuoco della maternità che arde dentro di loro non sono mostri ma donne
freechild.
Il bellissimo termine, coniato in America, significa “donne libere dai
figli”.
Partiamo da un presupposto.
Un bambino ha diritto a dei genitori (genitori di tutti i tipi: etero,
omosessuali, single. Giusto per mettere i “puntini sulle i”) che lo amino e lo
desiderino.
Non basta mettere al mondo un figlio per renderlo felice di esistere.
Lo dimostrano tutte quelle madri (discorso comunque estendibile anche
ai padri, volendo, salvo che qui si parla solo di donne) che non si interessano molto dei figli, che li trattano male,
che li dimenticano in auto o li gettano dalla finestra.
Eppure, per alcuni, è meglio quel tipo di genitori piuttosto che una
donna schietta che afferma di non volere figli, che esercita il sacrosanto
diritto alla non maternità.
Sono dei mostri?
Delle donne egoiste?
Delle donne ingrate che disprezzano delle ovaie e un utero funzionanti?
Sono delle immature?
O semplicemente esercitano un diritto, uno tra i tanti che dovremmo
avere senza tante rotture di palle, ossia quello di non procreare?
Risposta semplice.
Chi non vuole figli non è un mostro, non è una donna piena di odio, non
è egoista, né ingrata, né immatura e non ha subito chissà quali maltrattamenti o violenze né ha bisogno di uno psichiatra.
È semplicemente una donna che compie una scelta consapevole.
Ricordiamoci che una scelta impone due risposte: sì o no.
E ciascuno è libero di decidere come meglio crede, senza sentirsi
addosso il peso dei pregiudizi e dell’altrui opinione.
“Di bambini non ne ho mai voluto
sapere, non sono mai stata materna... I tanti amanti non mi sono mai serviti per
mettere al mondo un figlio.”
(Coco Chanel)
“Abbiamo fatto bene a non fare
figli, perché abbiamo messo al mondo dell’altro.”
(Ida Dominijanni)