Anno nuovo, libri nuovi!
Oggi vi presento con piacere un interessante romanzo che tratta
argomenti difficili come il bullismo, l’isolamento e la solitudine.
L’autrice si chiama come me, Francesca!
Francesca De Angelis, per essere precisi, e il suo romanzo si intitola “Cenere
sulla brughiera” (acquistabile tramite il sito Arduino Editore o nelle librerie
fisiche su prenotazione).
Se siete interessati, vi lascio la sinossi del libro e qualche
informazione sull’autrice.
Sinossi del romanzo:
Catherine Barret nacque in una
piccola cittadina dello Yorkshire, crescendo felice fra le brughiere che
caratterizzano quei luoghi. Quell’infanzia ridente che sembrava poter durare in
eterno viene spezzata dalla morte dei suoi genitori Elizabeth e Robert Barret.
Cathy assieme alla nonna Mary e all’infantile zia Clarisse è costretta ad
immigrare negli Usa. Dopo la morte della nonna, seguita successivamente da
quella della zia, Catherine viene affidata ai Finch una coppia snob e sgarbata
che la maltratta in continuazione.
La ragazza troverà un po' di
sollievo con l'amicizia e successivamente storia d'amore con il tormentato
Logan, suo compagno di classe, ragazzo fragile che cela la sua infelicità con
un facciata allegra e solare. Dopo giorni di idillio, Logan scompare. Catherine
dovrà così fronteggiare da sola il bullismo dei suoi compagni di classe. Fra
mille peripezie dopo essere scampata ad una violenza di gruppo da parte dei
suoi compagni, si ritroverà a fuggire per la campagna, braccata dalla polizia
che la considera responsabile della morte dei suoi amici e dei suoi genitori
adottivi...
Sull’autrice:
Francesca De Angelis nacque a Roma il 10-04-1991 in una gelida giornata
di primavera, l'unica sopravvissuta ad potenziale parto plurigemellare. Per
avere un quadro di quella che fu la sua infanzia, basta guardare uno di quei
film anni 30 con protagonista Shirley Temple dove il lieto fine è presto detto.
Le sua giornate erano scandite dalla scuola e dai giochi con gli amici
sotto l'occhio vigile della nonna, una signora energica e un po' mascolina che
le raccontava spesso le storie e le leggende che aveva appreso nel paesino di
montagna dov'era cresciuta. Così nutrita da storie su fate, folletti e principesse
l'immaginazione della piccola Francesca iniziò ad essere fertile. Un contributo
venne anche dalla florida e grassottella zia materna che ogni pomeriggio,
aiutata dalla collana dei libri “I Quindici” rendeva ancora più forte il suo
desiderio di lettura. C'era un periodo della sera, che Francesca trovava
magnifico quando il buio cadeva sulla casa della nonna, dove ogni angolo poteva
celare un mistero o un bizzarro animale. Essa appariva agli occhi della bimba
come un castello incantato.
Qualche anno dopo il castello incantato arrivò davvero. A nove anni,
dopo la morte della nonna, seguita a breve da quella della zia, la depressione
iniziò a divagare nel suo corpicino spingendolo a vedere il lato più orribile
del mondo. Qualcuno però non voleva vederla soffrire. Il giorno del suo decimo
compleanno qualcuno le recapitò un regalo molto speciale che cambiò per sempre
la sua vita. Il regalo era il terzo volume della saga di Harry Potter, della
scrittrice britannica J.K. Rowling che divenne da allora la sua Fata Madrina
cosmica.
Quel romanzo le fece capire come la scrittura, il semplice poggiare una
penna su un figlio potesse rinvigorire il suo animo in maniera ancora maggiore
di quanto potesse fare qualunque medicina. Da ragazzina Francesca prese ad
amare la scrittura e usando delle vecchie bambole prese a dar vita ai suoi
personaggi.
Oggi, che la sua vita è passata per un quarto ha da poco pubblicato il
suo primo romanzo “Cenere sulla Brughiera” per la casa editrice Arduino Sacco.
E, sebbene il cammino verso la felicità sia ancora lungo e tortuoso, la ragazza
continua a scrivere non volendo mai abbandonare l'attività che ama di più e che
la salva ogni giorno dal finire nel baratro.