Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

21/05/21

Di pirateria editoriale e altro

Prima di leggere questo post vi invito a leggere la recensione che la brava autrice Roberta De Tomi (di cui vi ho già parlato in questo blog) ha fatto del mio ultimo romanzo Florentia.

È successo anche a me.
Hanno piratato alcune delle mie opere, ovviamente senza il mio permesso (vi spiegherò dopo perché lo scrivo) e le hanno piazzate su uno di quei siti online dove mettono di tutto, dai libri ai film alla musica persino ai giornali, solo per il gusto di rubare.

Prima reazione, la rabbia.
Tu, stupido idiota che hai piratato i miei libri, come ti sei permesso?
Lo sai che rubare è sbagliato?
Hai presente che il lavoro degli altri si deve rispettare? Eh sì, perché anche scrivere un libro è un lavoro ed è un tipo di lavoro “espanso” perché a sua volta dà lavoro ad altre persone, dai revisori agli illustratori agli editori e così via.
E tu che hai pensato bene di rubare i miei libri, scommetto che lo fai anche con altri autori e che non ti fermi di fronte a un nome altisonante, né davanti a una casa editrice potente.
E ogni volta che lo fai non solo dimostri di non possedere alcun rispetto verso l’altrui lavoro, ma crei anche delle falle economiche non indifferenti all’interno di un sistema che è già in crisi.
Complimenti, grazie alla tua ladroneria contribuisci a mandare in malora il Paese.

Seconda reazione, l’iter per denunciare l’atto di pirateria.
Ci sono dei passi precisi da fare, e li spiega benissimo la mia amica bookblogger Morgana in questo post che vi invito a leggere.
Io li ho fatti tutti, eccetto l’ultimo perché purtroppo per me non so chi sia il proprietario del sito che ha pubblicato i miei libri rubati né dove abiti.
Volete sapere qual è la parte più divertente?
La difficoltà a ottenere un risultato concreto.
Per un hosting che rimuove il tuo libro piratato, ce ne sono almeno tre che se ne fregano e uno di questi è Easybytez (tanto per fare un nome).
Il sito stesso che mette in giro le tue opere rubate se ne frega, per quanto tu segnali miliardi volte la violazione di copyright attraverso il modulo DMCA come impone la Legge.
La casa editrice non può fare più di tanto.
La Postale ti dice che devi portare pazienza.
E per chiudere in bellezza, c’è anche gente che ti dice che devi essere felice se ti hanno rubato il tuo lavoro perché vuol dire che piace alla gente e che presto guadagnerai di più.
Non commento su questa frase, il mio blog è sempre stato contro il turpiloquio ma lascio alla vostra immaginazione cosa può essere uscito dalle mie labbra.

Al danno poi si aggiunge la beffa, perché nel corso delle varie denunce devi anche dichiarare che tu non hai dato il permesso per farti rubare il libro e devi giurare, rischio pena giudiziaria, di non essere mai stato d’accordo con il furto.
Dire che ti senti un po’ preso in giro è riduttivo.
Chi è così stupido da essere d’accordo nel farsi piratare il proprio lavoro (con conseguente perdita dei guadagni)?

Per lo meno, l’unica scarsa consolazione, mi hanno detto qual è il negozio compartecipe della pirateria editoriale.
È Amazon, che durante la conversione del libro in formato Kindle priva l’opera dei DRM (che sono le protezioni digitali) e la mette in commercio alla mercé dei pirati digitali.
È questo il motivo per cui da adesso in poi i miei libri non saranno più in vendita su Amazon.
Se volete sapere in quali altri negozi potete trovare le versione dei miei libri compatibili con il Kindle reader, leggete qui oppure andate sul mio sito.

E per concludere, ci tengo a fare un’ultima osservazione che nulla ha a che vedere con la pirateria ma che ritengo lo stesso importante per fare il punto della situazione: forse non tutti lo sapete (anche se l’ho annunciato con l’uscita del mio ultimo romanzo) ma ho deciso di seguire una politica green per la quale i miei libri non saranno più pubblicati in versione cartacea.
Ho ricevuto diverse critiche, non positive, e questo non mi è piaciuto.
I libri digitali non hanno nulla di inferiore rispetto a un libro cartaceo (anzi usando a dovere un e-reader si possono anche fare approfondimenti, scrivere note e tante altre cose molto interessanti), un’e-reader non è lo strumento del demonio.
Leggere non è collegato al contatto con la carta.
Leggere non significa abbattere alberi o riciclare la carta, con tutti i danni ambientali correlati. Se vorrete continuare a leggere i miei libri anche in versione digitale, molto bene, altrimenti amici come prima.

18 commenti:

Gus O. ha detto...

Ladri di professione, ruberebbero anche le uova con il pulcino dentro.
Un abbraccio Francesca.

Francesco ha detto...

quello contro la pirateria è una battaglia persa. è un pò come essere contrari al sole che sorge al mattino. certo, non è giusto. ma si piratano i film, si clonano gli accessi a sky. io credo che un pò sia dovuta all'inflazione di contenuti mediali. alla fine si cerca la scorciatoia. e non si possono mettere in carcere milioni di italiani

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
Mi trovi d'accordo, io infatti sono sempre stata contro la pirateria.
Se posso permettermelo compro qualcosa, altrimenti la prendo in prestito (forse molti non lo sanno ma oggi persino i libri digitali si prendono in prestito in biblioteca) o ne faccio a meno.
Semplice e onesto.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Francesco
Non è una questione di inflazione, i costi dei prodotti mediatici sono un'altra cosa.
Questo è un reato perché in Italia vogliono tutti la pappa pronta, nessuno vuole spendere un soldo per prodotti come libri, musica, film, serie tv che sono un lavoro (anche se in questo paese la cultura è sempre svalutata) ma poi tutti sono pronti a spendere denaro in altre cose, diciamo pure in cazzate.
Lo so che è una battaglia alla Don Chisciotte ma se ciascuno di noi facesse come sto facendo io e si rifiutasse di scaricare prodotti piratati, le cose comincerebbero a cambiare.
Per quanto riguarda i milioni di italiani non incarcerati io la vedo così: come sempre qui abbiamo le leggi ma nessuno le applica.
Si inizia dalla pirateria, si va alle molestie, alle violenze di genere, alla mafia, agli attentati, alle truffe, ai politici e magistrati corrotti... ecco perché questo è un paese schifoso.
Ti abbraccio.

fulvio ha detto...

Il debito pagato al successo.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Fulvio
Debito pagato al successo?
A monte che se guadagnassi come uno scrittore miliardario poco mi importerebbe del fatto che i miei libri siano stati piratati: certo, muoverei lo stesso mari e monti per farli togliere dal sito (e per far chiudere il sito stesso) ma diciamo che il danno sarebbe più contenuto rispetto a quello subito.
Sai cosa avverto? Che avere a che fare con la letteratura, la musica o l'arte in generale non venga percepito da molti come un vero lavoro, ecco perché ci concepisce la pirateria come un dazio da pagare, un qualcosa che "va bene, accettalo e lascia perdere".
Facciamo così, allora.
Ai lavoratori venga tolto tutto lo stipendio per sempre, debito da pagare al lavoro.
Ai pensionati venga tolta tutta la pensione per sempre, debito da pagare al riposo.
Scommetti che non piacerebbe a molti?
Ti abbraccio.

Caterina ha detto...

Purtroppo questo è un fenomeno difficile da sradicare, soprattutto in questo paese. E' una vergogna. Ti abbraccio, Francesca.

Lucrezia Ruggeri ha detto...

È successo anche a me, ho preso la tua stessa decisione: togliere i libri dallo store che ha appoggiato l'attività di pirateria editoriale.
Non comprendo e non accetto chi ha un'ideologia lassista per la quale bisogna accettare questi reati.
Aveva ragione Giovanni Falcone quando diceva che l'Italia è un sistema marcio dalle sue radici.
Baci.

Olivia Hessen ha detto...

Ne abbiamo discusso su MeWe, sai come la penso.
Lo Stato non fa niente, perché è connivente con quasi tutti i reati (dai minuscoli ai più grossi), la maggior parte della gente crede che rubare sia giusto, e allora ci tuteliamo noi autori come possiamo.
Baci.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia e Lucrezia
Sono d'accordo con voi, ragazze, bisogna tutelarsi e combattere questo fenomeno disgustoso.
Vi abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Farfalle libere
È una grande vergogna, anche perché poi chi pirata o scarica prodotti piratati spesso sono persone a cui i soldi non mancano.
Ti abbraccio.

Sugar Free ha detto...

Lo vedi che succede a nascere in un paese che considera il lavoro intellettuale come se fosse aria fritta?
Che poi ti trovi gente che ti dice che hai pagato "il giusto debito" nel momento in cui ti rubano i libri.
Tutta gente finto intellettuale di sinistra, scommetto, che poi ha la camicia di seta, la barchetta e la fabbrichetta.
Lasciamo perdere, in ogni caso sono d'accordo con te: fanculo Amazon.
Baci.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sugar Free
Sul fronte politico non mi esprimo, di cavolate ne spara sia chi sta a sinistra che chi sta in centro o a destra, a dimostrazione che la stupidità non ha limiti.
Sono d'accordo invece con te quando dici che nel nostro paese molte persone considerano il lavoro intellettuale come qualcosa di non importante.
Ecco perché si va da errori come "a lavoro" a cose più gravi come l'imposizione di un vaccino sperimentale: ormai la gente non sa più pensare.
Diceva Vecchioni "il popolo è una pecora che bela, gli fai passar per fragola una mela", e aveva ragione.
Ti abbraccio.

Francesco Abate ha detto...

Chi fa qualcosa con amore e passione deve sempre scontrarsi con i mascalzoni, difendersi poi è sempre un'impresa.
Per quanto riguarda Amazon, io sono convinto che per questa e altre ragioni andrebbe seriamente penalizzato. O fa le cose come si deve o l'e-commerce... (mi fermo qui per rispetto della tua scelta di non imbruttire il blog col turpiloquio).

Per quanto riguarda il cartaceo, confesso di appartenere alla schiera dei romantici che ama leggere il libro di carta. Chi ti critica però è stupido per due ragioni: prima di tutto tu hai il diritto di fare quello che vuoi dei tuoi libri, in secondo luogo ti sei posta un problema che dovremmo porci tutti e per questo ti vanno fatti solo complimenti.

Un abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Francesco Abate
Guarda, dire che hai ragione è praticamente superfluo perché hai straragione.
Fra l'altro Amazon non paga le tasse in Italia, tratta i dipendenti come schiavi, gioca sui prezzi... dai, ho scoperto pure che pirata anche i libri di carta!
E lo Stato?
Assente, però poi uccide le aziende italiane.

Grazie anche per il sostegno sugli epub, sei stato molto gentile.
Ti abbraccio.

Alexander ha detto...

L'Italia è un paese di ladroni, dai politici a quelli che piratano tutto persino gli abbonamenti tv.
Per fortuna c'è chi, come te, si batte per fermare queste ruberie.
Io comunque ho Kobo reader, quindi nessun problema!
Ciao!

alberto bertow marabello ha detto...

...amazon e la sua filosofia...
Una garanzia direi
😬

Francesca A. Vanni ha detto...

@alberto bertow marabello
La garanzia di essere fregati è dietro l'angolo!
Ti abbraccio.