Chi legge i tuoi libri?
È probabilmente una delle domande tarlo che più assilla ogni singolo autore fin dalla notte dei tempi.
Me la sono posta anche io, ne ho discusso con diversi amici (e autori di libri a loro volta) e ne è uscito un quadro terrificante degno di Romero.
I tuoi libri non vengono letti dalle persone a te vicine.
Pensavo fosse una bufala colossale, ma dopo aver fatto i compiti a casa ho scoperto che è così.
Si comincia dai parenti, dalla rosa più stretta (in genere madre, padre ed eventuali fratelli/sorelle): lo sanno che hai scritto un libro, ne hai parlato e straparlato, hai chiesto consigli e via dicendo ma quando il libro vede la luce... spariscono.
Più veloci di un gelato in estate.
Si dileguano.
Dicasi lo stesso per i parenti meno stretti.
Seguono amici e conoscenti, quasi a creare una Trinità Maledetta.
Lo sanno che sei uno scrittore, praticamente ce l’hai tatuato sulla fronte, ma di leggere i tuoi libri non ne vogliono sapere.
Anzi c’è addirittura una sorta di atteggiamento di seccatura (oddio che palle, questo/a qui è un intellettuale) o di vergogna (oh mamma, se poi il libro non piace agli altri che figura ci faccio se dico che conosco l'autore?).
Oppure si parla di prezzi (non sapevo che un libro di al massimo 5 euro potesse incidere sul bilancio mensile di una persona), o ti fanno le menate perché non c’è il cartaceo (proprio loro che sullo smartphone hanno anche la app per fare le quotidiane deiezioni).
Così anziché aiutarti, magari suggerire i tuoi libri a qualcuno, fanno finta di niente.
Tu per loro non esisti.
Chi allora legge sul serio i tuoi libri, caro autore, una volta esclusi i tuoi colleghi che come te scrivono e vengono presi poco sul serio?
Loro, gli sconosciuti.
Gente che probabilmente non conoscerai mai, che non vive nella tua città (magari nemmeno nella tua nazione) ma che ti ha scoperto grazie alla pubblicità, grazie al passaparola, per coincidenza...
Insomma, persone che hanno deciso di darti una possibilità e che si sono affezionati al tuo lavoro.
Persone che ti apprezzano perché scrivi qualcosa che a loro piace, senza farsi tante seghe mentali.
È con questo post che faccio quindi un elogio a tutti questi lettori sconosciuti.
Grazie pionieri della lettura, arditi scopritori di nuove pubblicazioni.
Grazie di cuore, perché siete voi che date allo scrittore la forza per mettersi alla tastiera e scrivere una pagina dopo l’altra.
È probabilmente una delle domande tarlo che più assilla ogni singolo autore fin dalla notte dei tempi.
Me la sono posta anche io, ne ho discusso con diversi amici (e autori di libri a loro volta) e ne è uscito un quadro terrificante degno di Romero.
I tuoi libri non vengono letti dalle persone a te vicine.
Pensavo fosse una bufala colossale, ma dopo aver fatto i compiti a casa ho scoperto che è così.
Si comincia dai parenti, dalla rosa più stretta (in genere madre, padre ed eventuali fratelli/sorelle): lo sanno che hai scritto un libro, ne hai parlato e straparlato, hai chiesto consigli e via dicendo ma quando il libro vede la luce... spariscono.
Più veloci di un gelato in estate.
Si dileguano.
Dicasi lo stesso per i parenti meno stretti.
Seguono amici e conoscenti, quasi a creare una Trinità Maledetta.
Lo sanno che sei uno scrittore, praticamente ce l’hai tatuato sulla fronte, ma di leggere i tuoi libri non ne vogliono sapere.
Anzi c’è addirittura una sorta di atteggiamento di seccatura (oddio che palle, questo/a qui è un intellettuale) o di vergogna (oh mamma, se poi il libro non piace agli altri che figura ci faccio se dico che conosco l'autore?).
Oppure si parla di prezzi (non sapevo che un libro di al massimo 5 euro potesse incidere sul bilancio mensile di una persona), o ti fanno le menate perché non c’è il cartaceo (proprio loro che sullo smartphone hanno anche la app per fare le quotidiane deiezioni).
Così anziché aiutarti, magari suggerire i tuoi libri a qualcuno, fanno finta di niente.
Tu per loro non esisti.
Chi allora legge sul serio i tuoi libri, caro autore, una volta esclusi i tuoi colleghi che come te scrivono e vengono presi poco sul serio?
Loro, gli sconosciuti.
Gente che probabilmente non conoscerai mai, che non vive nella tua città (magari nemmeno nella tua nazione) ma che ti ha scoperto grazie alla pubblicità, grazie al passaparola, per coincidenza...
Insomma, persone che hanno deciso di darti una possibilità e che si sono affezionati al tuo lavoro.
Persone che ti apprezzano perché scrivi qualcosa che a loro piace, senza farsi tante seghe mentali.
È con questo post che faccio quindi un elogio a tutti questi lettori sconosciuti.
Grazie pionieri della lettura, arditi scopritori di nuove pubblicazioni.
Grazie di cuore, perché siete voi che date allo scrittore la forza per mettersi alla tastiera e scrivere una pagina dopo l’altra.