Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

08/10/22

Autore, chi legge i tuoi libri?

Chi legge i tuoi libri?
È probabilmente una delle domande tarlo che più assilla ogni singolo autore fin dalla notte dei tempi.
Me la sono posta anche io, ne ho discusso con diversi amici (e autori di libri a loro volta) e ne è uscito un quadro terrificante degno di Romero.

I tuoi libri non vengono letti dalle persone a te vicine.
Pensavo fosse una bufala colossale, ma dopo aver fatto i compiti a casa ho scoperto che è così.
Si comincia dai parenti, dalla rosa più stretta (in genere madre, padre ed eventuali fratelli/sorelle): lo sanno che hai scritto un libro, ne hai parlato e straparlato, hai chiesto consigli e via dicendo ma quando il libro vede la luce... spariscono.
Più veloci di un gelato in estate.
Si dileguano.
Dicasi lo stesso per i parenti meno stretti.
Seguono amici e conoscenti, quasi a creare una Trinità Maledetta.

Lo sanno che sei uno scrittore, praticamente ce l’hai tatuato sulla fronte, ma di leggere i tuoi libri non ne vogliono sapere.
Anzi c’è addirittura una sorta di atteggiamento di seccatura (oddio che palle, questo/a qui è un intellettuale) o di vergogna (oh mamma, se poi il libro non piace agli altri che figura ci faccio se dico che conosco l'autore?).
Oppure si parla di prezzi (non sapevo che un libro di al massimo 5 euro potesse incidere sul bilancio mensile di una persona), o ti fanno le menate perché non c’è il cartaceo (proprio loro che sullo smartphone hanno anche la app per fare le quotidiane deiezioni).
Così anziché aiutarti, magari suggerire i tuoi libri a qualcuno, fanno finta di niente.
Tu per loro non esisti.

Chi allora legge sul serio i tuoi libri, caro autore, una volta esclusi i tuoi colleghi che come te scrivono e vengono presi poco sul serio?
Loro, gli sconosciuti.
Gente che probabilmente non conoscerai mai, che non vive nella tua città (magari nemmeno nella tua nazione) ma che ti ha scoperto grazie alla pubblicità, grazie al passaparola, per coincidenza...
Insomma, persone che hanno deciso di darti una possibilità e che si sono affezionati al tuo lavoro.
Persone che ti apprezzano perché scrivi qualcosa che a loro piace, senza farsi tante seghe mentali.

È con questo post che faccio quindi un elogio a tutti questi lettori sconosciuti.
Grazie pionieri della lettura, arditi scopritori di nuove pubblicazioni.
Grazie di cuore, perché siete voi che date allo scrittore la forza per mettersi alla tastiera e scrivere una pagina dopo l’altra.



14 commenti:

Gus O. ha detto...

Full immersion di Francesca per scovare chi legge i suoi magnifici libri.
Un abbraccio.

alberto bertow marabello ha detto...

Scrivo libri che nessuno legge così, per vendicarmi, leggo libri che nessuno ha scritto.
Però è piuttosto vero, non conoscere chi scrive dà una certa libertà, libertà di interpretare come meglio si sente, di apprezzare come di criticare, anche di lasciare là il libro non finito, al limite. Poi ci sono anche gli amici che lo leggono comunque perché sono amici, ma da questi non avrai giudizi sinceri, avrai amicizia, ma non giudizi pbiettivi. Ed è bello così

Tizyana ha detto...

In fondo è bello che siano degli sconosciuti i più affezionati lettori dei propri scritti, anche perché lo fanno davvero con piacere, poiché sanno apprezzare quello che magari chi sta vicino trova superfluo e poco interessante. Buona domenica. Tizyana

decliviodomani ha detto...

Il tuo post tocca un argomento mica male e alquanto elaborato come disamina.
Anch'io pensavo che i parenti più vicini fossero i primi eventuali lettori ma da quel che leggo non è così.

Mi associo all'elogio del lettore sconosciuto perché si avventura in qualcosa che lo porterà lontano. Infatti Italo Calvino diceva: "Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere, ma ancora nessuno sa cosa sarà". Trovo che questo aspetto è alla base della cultura perché leggere apre gli orizzonti, allarga le vedute personali, ti fa scoprire cose nuove di te stesso o della vita...ti rende libero. Ed è per questo che i regimi si scagliano contro le persone di cultura e gli scrittori.

Non voglio dilungarmi o tediare te e i tuoi visitatori ma per quanto riguarda libri e lettori i dati ufficiali in Italia erano poco consolanti. Sino al 2019 il 54% degli italiani non legge. Ho pensato "Non legge i libri ma magari legge i giornali, oppure (che ne so) il tennis in 100 lezioni". E invece no: il 54% degli italiani non legge niente di niente e il 25% di questi italiani si vanta di non leggere.

In Spagna (sempre nel 2019) il 65% della popolazione ha letto e comparato 4 libri in un anno, in Francia il 72% ha letto e comprato 6 libri in un anno, in Inghilterra il 75% ha letto e comprato 8 libri in un anno sino al top della Germania dove l'82% della popolazione ha comprato e letto più di 10 libri in un anno.

Però in questa statistica (Istat e Istituto di ricerca della UE) l'Italia ha il miglior sistema bibliotecario di tutta Europa fra biblioteche pubbliche (comunali, regionali ecc.) e private (tramite fondazioni) e senza dubbio questo è un ottimo risultato certificato da vari Enti Europei.

A quanto pare la pandemia ha alzato in positivo del 20% le percentuali di libri acquistati e lettori...speriamo bene.

Un salutone e grazie per lo spazio
Alla prossima

Francesco Abate ha detto...

Della mia famiglia un paio di persone li leggono i miei libri, gli altri invece non mi considerano. Devo confessare però che preferisco che a leggermi siano gli estranei, i parenti quasi mai riescono a essere sinceri nella valutazione e per questo si crea un fastidioso imbarazzo dopo che ti hanno letto. Preferisco non conoscere i miei lettori, così se e quando ho occasione di parlarci sanno essere sinceri.

Un abbraccio.

Lucrezia Ruggeri ha detto...

Devo dire che hai fatto una disamina ironica ma molto reale.
Purtroppo, specie in questo periodo di ignoranza becera, c'è quasi paura di dire che si legge un libro, figuriamoci se poi l'autore è qualcuno che si conosce!
A me non importa: leggo libri sia di autori che conosco che di autori a me ignoti.
L'importante è che il libro mi catturi.
Baci!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
Grazie per i magnifici, anche se come autrice non sono mai del tutto soddisfatta dei miei lavori!
Credimi, non c'è scrittore che non si ponga il quesito di sapere chi legge i suoi libri.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@alberto bertow marabello
Per carattere io tendo a essere sempre diretta, se un'opera non mi piace te lo dico anche se sei mio amico: penso che sia il motivo per cui di amici ne ho pochissimi, la bugia edulcorata di solito è sempre preferita alla cruda verità.
Detto questo, è in ogni caso un po' triste ricevere poco appoggio da chi conosci, come osservavamo io e gli altri autori con cui mi sono confrontata.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Tizyana
Grazie, mi hai dato un altro punto di vista sulla questione e devo dire che è molto bello!
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@decliviodomani
Altro che tediare, con me sfondi una porta aperta!
Ora, che gli italiani non leggano è purtroppo vero (e pure all'estero si sta male, se togli Germania, Russia e America) e non capisco perché.
Forse aveva ragione Galimberti quando diceva di stare attenti alla dipendenza dalle macchine e dai mass media perché avrebbero portato a un rincitrullimento di massa.
Non so se ti capita, come accade a me, di non poterne più quando qualcuno ti dice "ma l'ha detto la televisione!".
E quindi? Non è oro colato.
Leggere invece è diverso, apre la mente in modo inaspettati e soprattutto ti insegna a capire, ad analizzare, a mettere tutto in dubbio.
Ti abbraccio!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Francesco Abate
Ribadisco, la questione del fastidio non la capisco ma a quanto pare colpisce noi autori e artisti peggio di un raffreddore stagionale!
Grazie anche a te per avermi dato un altro punto di vista con cui rivalutare questa storia.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Lucreia Ruggeri
Brava, sei in linea con il Calvino pensiero.
L'importante è leggere!
Ti abbraccio.

Olivia Hessen ha detto...

Già in Italia si legge poco, e questo è un problema non indifferente, ma poi questa storia della "vergogna" di conoscere l'autore di un libro io proprio non so da dove provenga.
Però la gente mica si vergogna se conosce un calciatore, un attore, un cantante...
Secondo me devi fare come hanno detto alcune delle persone che sono passate di qui: continua a investire sui lettori sconosciuti, sono i migliori!
Baci

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia Hessen
Non ti preoccupare, io sarò sempre grata a questi lettori sconosciuti!
E speriamo che in Italia, e non solo, prima o poi faccia inversione di marcia questa tendenza all'essere ignoranti.
Ti abbraccio.