-Papà, perché non hai sfilato per il 25 aprile?-
Giorgio guarda il figlio Davide e risponde:
-Perché non ce n’è bisogno, perché dobbiamo lavorare per costruire una realtà nuova che non risponda a un’idea del passato ormai superata.-
Davide mette i libri di scuola in disparte, in un angolo del tavolo sempre disordinato, e osserva il padre con aria perplessa.
-Non ti capisco, i partigiani hanno salvato il paese. La Sinistra ha salvato il paese.-
Giorgio si versa del caffè nella sua tazzina vecchia, a cui è molto affezionato, e si appoggia contro la sedia che ha visto tempi migliori ma che fa ancora il suo dovere.
-Le persone che credevano nella libertà hanno fatto il loro dovere.- replica.
-Appunto, la Sinistra.-
-No.-
Davide non capisce ancora.
-Papà...- ribatte infatti –ma il fascismo ha fatto tante vittime.-
-Anche a Cuba? Anche a Pechino? Anche nei Balcani?-
Davide ammutolisce.
-Dimmi, figlio mio, sai chi ha introdotto nel nostro paese molte delle politiche sociali che ci hanno permesso di migliorare?- continua Giorgio.
-No.-
-Il Duce.- -Ma era un fascista!-
-Certo e anche lui ha commesso i suoi errori. Ciò di meno non toglie che ha fatto anche cose buone.- replica Giorgio –E sai chi ha tolto la legge per la sicurezza sul lavoro, chi ha minato le fondamenta democratiche del nostro paese, chi ci ha condotti alla povertà?-
-La Destra.-
-In parte, e in parte anche la Sinistra. È grazie ai socialisti se adesso piangiamo lacrime e sangue, è grazie al PD se tu non avrai una pensione e forse nemmeno un lavoro.-
Davide guarda il padre, incerto su cosa dire.
Giorgio finisce con calma il suo caffè, poi lo guarda negli occhi.
-Destra o sinistra non conta: c’è del buono e c’è della merda ovunque. Ciò che conta è non scrivere una Storia a senso unico, non mettersi i paraocchi e giudicare le persone per ciò che fanno e non per lo schieramento a cui scelgono di appartenere.- dice con voce calma –Occorre ragionare con la propria e testa e non con gli slogan. Pensaci su, figlio mio.-
Giorgio guarda il figlio Davide e risponde:
-Perché non ce n’è bisogno, perché dobbiamo lavorare per costruire una realtà nuova che non risponda a un’idea del passato ormai superata.-
Davide mette i libri di scuola in disparte, in un angolo del tavolo sempre disordinato, e osserva il padre con aria perplessa.
-Non ti capisco, i partigiani hanno salvato il paese. La Sinistra ha salvato il paese.-
Giorgio si versa del caffè nella sua tazzina vecchia, a cui è molto affezionato, e si appoggia contro la sedia che ha visto tempi migliori ma che fa ancora il suo dovere.
-Le persone che credevano nella libertà hanno fatto il loro dovere.- replica.
-Appunto, la Sinistra.-
-No.-
Davide non capisce ancora.
-Papà...- ribatte infatti –ma il fascismo ha fatto tante vittime.-
-Anche a Cuba? Anche a Pechino? Anche nei Balcani?-
Davide ammutolisce.
-Dimmi, figlio mio, sai chi ha introdotto nel nostro paese molte delle politiche sociali che ci hanno permesso di migliorare?- continua Giorgio.
-No.-
-Il Duce.- -Ma era un fascista!-
-Certo e anche lui ha commesso i suoi errori. Ciò di meno non toglie che ha fatto anche cose buone.- replica Giorgio –E sai chi ha tolto la legge per la sicurezza sul lavoro, chi ha minato le fondamenta democratiche del nostro paese, chi ci ha condotti alla povertà?-
-La Destra.-
-In parte, e in parte anche la Sinistra. È grazie ai socialisti se adesso piangiamo lacrime e sangue, è grazie al PD se tu non avrai una pensione e forse nemmeno un lavoro.-
Davide guarda il padre, incerto su cosa dire.
Giorgio finisce con calma il suo caffè, poi lo guarda negli occhi.
-Destra o sinistra non conta: c’è del buono e c’è della merda ovunque. Ciò che conta è non scrivere una Storia a senso unico, non mettersi i paraocchi e giudicare le persone per ciò che fanno e non per lo schieramento a cui scelgono di appartenere.- dice con voce calma –Occorre ragionare con la propria e testa e non con gli slogan. Pensaci su, figlio mio.-