Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

19/08/23

Io sto con il Generale Vannacci

Dovevo tornare a settembre, ma ci sono cose su cui vale la pena scrivere e una di queste è il saggio auto pubblicato del Generale Roberto Vannacci, Il mondo al contrario.


Impossibile che qualcuno di voi non ne abbia sentito parlare, dal momento che è stato tirato su un polverone incredibile.
Ma si sa, l’Italia è il paese dei polveroni, delle mezze verità, dei muri di gomma, della gente che si impicca dopo morta, delle mani che si stringono, delle poltrone rosse che non si mollano, dei voltafaccia e degli omm’e merda (per citare Sciascia).
E così il saggio del Generale è finito dritto in mezzo al ciclone.
Il Governo si è mosso in massa, i social media e i giornali allineati sono partiti con la caccia all’uomo.
Indignazione di qui, sconcerto di là, minacce di su e condanne di giù.
Nemmeno fossimo ai tempi della Colonna Infame del Manzoni!

O forse siamo proprio a quei tempi.
Perché se si condanna qualcuno per avere espresso la propria opinione, allora sì che siamo messi male.
Il libro del Generale non è una condanna contro la fin troppo tutelata comunità LGBT, come vogliono sostenere i social media.
È una provocazione, un grido contro un sistema sbagliato.
Anzi no, contro una dittatura.
Sì perché siamo in dittatura.
A meno che non siate proprio dei minus habens, una piccola parte dei vostri cervelli dovrebbe averlo capito.

In questo paese (ma anche nel resto del mondo) non si è più liberi di esprimere il proprio pensiero. Se non si è allineati come pecore, se non si crede ciecamente nella scienzah (scritto apposta, ragazzi), nelle parabole del Governo dei falsi, nelle bugie dei social e mass media, nelle duemila crisi inventate e nelle pandeminkie, allora si diventa negazionisti e complottisti.
Due parole che sono del tutto fuori contesto ma che al pari di tante altre (fascismo, omofobia, razzismo, per esempio) ormai si usano a sproposito.
Guai a non essere d’accordo con la massa!
Che poi sembra un po’ la situazione che ho descritto nel mio romanzo di fantascienza Il Giorno del Dolore.
Sveglia, gente, non è perché non vi drogano con il Lymens significa che non siamo in dittatura.
Vi rincretiniscono in altri modi, tranquilli, siete come tante rane bollite.

Io difendo il Generale Vannacci.
Lo difendo per l’articolo 21 della Costituzione, che in Italia è stato dimenticato come tanti altri articoli.
Lo difendo perché penso che ogni persona al mondo ha il sacrosanto dovere di esprimere il suo pensiero senza che nessuno lo condanni.
Fra le svariate cose che non sopporto, e sono tante, c’è la parola obbligo.
Sarà che sono uno Scorpione con il Sole in Undicesima Casa, ma a me le frasi come “devi fare così”, “devi dire così”, “se pensi così non va bene” e via dicendo hanno il potere di farmi incazzare.
Nessuno è obbligato a fare, dire o essere un bel niente che non voglia fare, dire o essere: ciascuno deve essere libero di esprimere il proprio pensiero, senza che nessuno gli rompa i cog**oni, altrimenti siamo in dittatura.
È quello che il Generale Vannacci ha scritto nel suo libro e io lo approvo al cento per cento perché, come scriveva George Orwell: nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
 

 

24 commenti:

Mondo in Frantumi ha detto...

Quando su MeWe stavo postando la mia posizione sul caso sapevo che avrei trovato anche un tuo post, Francesca, perciò eccomi qui.

Che dire?

La destituzione è stata forse un passo troppo estremo/rapido, d'altronde quando un Corpo importante come le Forze Armate o una grande azienda si vede al centro di una polemica cerca di darci un taglio alla svelta.

In ogni caso, prevedo per il generale un futuro nei media "controcorrente", i quali (e qui so che non concorderai con me) tante volte sono business più interessati a monetizzare il confronto/scontro ideologico che alla ricerca della verità, quale essa sia...

Gus O. ha detto...

Forse chi ha scritto è un tollerante, mentre chi lo critica e un omofobo fetente.
Ti abbraccio Francesca.

Giovanni ha detto...

Non condivido, ma è giusto che ogni individuo esprima il propio pensiero. DEtto questo: Un prete può pensarlo, ma non può scriverlo. E ti posso assicurare che molti preti la pensano peggio del Vannacci.

Ma il Vannacci ha un grosso problema la sua divisa che è vincolata ad un giuramento. Dunque è come un prete può pensarlo,. ma non doveva scrivere un libro in un momento così delicato in tutti i sensi.

Io personalmente ho subito pensato che questo libro è frutto è concordato ad unj tavolo dove vi erano più persone ............. che hanno interessi a divulgare tutto questo "polverone" come lo chiami tu.

IO credo che dietro questo libro c'è una trama che non giova alla Nazione Italia.

Olivia Hessen ha detto...

Persino qui in Spagna ne stanno parlando, questo è sintomo di quanto la dittatura del pensiero unilaterale sia dilagata.
Come con il cinema, romai se non piazzi una minoranza e non sei politcally correct sei fuori dal gioco.
Leggerò il libro del Generale, senza dubbio.
Baci!

Anonimo ha detto...

Letto su Twitter ma te lo commento qui.
Sono d'accordissimo sia con il grande Generale Vannacci che con te.
I social e il mondo reale sono appestati da "ciglioni" indottrinati a pecorinc che NON vogliono capire come stanno le cose.
E tutto questo è iniziato molto prima della finta pandemia e del sacro siero, è cominciato dopo la strana morte di Jobs, quando Gates decise di dare vita al suo folle progetto Agenda 2030 insieme a quel bastardo di Soros e altri suoi pari (tutti ebrei, facci caso).
Ma poi siamo sempre noi i "gomblottisti", quelli che denunciano le falsità e ne hanno piene le palle di LGBT, stranieri "risorse", pandeminkie, ecoansia e finte crisi.
Ciao,
Marco

alberto bertow marabello ha detto...

Io no che non sto con quest'ometto.
Che tra l'altro ha usato la sua libertà di espressione, addirittura ha pubblicato un "libro" , non mi pare che sia poco come libertà di espressione.
La libertà di opinione non credo che abbia a che fare con la libertà di non rispettare altre persone. Per altro non stiamo parlando di un emarginato, ma di un generale. Quindi di un uomo di potere e ben ammanicato con il potere. E pure ignorante che si definisce moderno Giulio Cesare (nota bene: un imperatore, non un democratico) quando nell'antica Roma l'omosessualità esisteva e non era discriminata come ora. Perché è ancora discriminata nonostante a molti piaccia credere diversamente.
Io credo che tutti gli uomini abbiano diritto ai propri diritti. Non di più non di meno. Casa, lavoro, famiglia, una vita libera e serena nel rispetto degli altri. Mancare di rispetto non è una di queste libertà, per me. Poi mancare di rispetto e fare pure la vittima perché si viene criticati mi pare pure un po' ridicolo.
Per cui io non sto con questo ometto.
P. S. "Senza distinzione di sesso, razza od orientamento sessuale".
Un abbraccio

Lucrezia Ruggeri ha detto...

Il nostro mondo, tutto quanto, è andato alla deriva.
In nome di un atroce programma chiamato Agenda 2030 si stanno facendo cose inaudite: sieri che ammazzano la gente, guerre a non finire, crisi inventate per aumentare le tasse, "culture" pericolose a danno dei bambini...
Il Generale ha espresso il suo pensiero, cosa peraltro permessa anche a un militare.
Il fatto che sia stato espulso e si sia sollevato tutto questo casino è la risposta di un potere sbagliato che vuole mantenere il controllo su ogni cosa.
Ho acquistato anche io il libro.
Baci.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Mondo in Frantumi
Più che andare pro o contro, la questione è che esprimere il proprio pensiero oggi è proibito e per me è intollerabile.
Vado a leggere il tuo intervento sul blog.
Ti abbraccio

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
E io ti abbraccio due volte!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Giovanni
Benvenuto sul mio blog (ho già trovato il tuo!) e grazie per il tuo intervento.
Io so che un militare non può esprimere nulla che riguardi il suo ambito lavorativo e nel libro Vannacci non parla di questo.
È la sua opinione sulla società di oggi, specialmente quella italiana che purtroppo non è al massimo della sua espressione.
Condannare qualcuno perché esprime il suo pensiero (che sia prete, militare, medico...) è un atto dittatoriale.
Io difendo la libertà di pensiero.
Ti abbraccio, passa quando vuoi e sentiti libero sempre di esprimere la tua opinione!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia Hessen
È questo il punto.
Come diceva il sig. Giovanni, sembra un polverone sollevato ad hoc e questo non va bene.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Marco
Rispondo al tuo commento con la citazione di George Orwell che ho inserito alla fine del post.
Dice tutto.
Grazie del tuo intervento, ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@alberto bertow marabello
Io sto con il Generale per quanto riguarda la libertà di opinione, sacrosanta anche nel dire che qualcosa/qualcuno non ti va bene: la libertà di opinione non è uno strumento di approvazione dell'altro.
Tu per esempio hai detto che Vannacci è uno stupido, è la tua opinione e sei libero di dirlo.
Ma se Vannacci leggesse la tua risposta e magari si sentisse offeso, la tua opinione andrebbe bene lo stesso ma la sua no?
Vedo un'enorme contraddizione.
Parliamo di LGBT.
Hanno permesso ai gay di inchiodare Cristo su una croce arcobaleno e di avvicinarsi ai bambini con vibratori di gomma da succhiare?
È permessa nelle scuole la cultura woke che insegna ai bambini di due anni che sono liberi di cambiare sesso?
Sì, è permesso.
E allora perché una persona non può dire che tutto questo gli fa schifo?
Va bene una cosa e non un'altra?
Ma poi il libro parla di altri argomenti, non solo di LGBT come vogliono far credere i media allineati e io difendo la libertà di espressione.
Mi dici che un libro non è poco... beh, anche andare in televisione a sparare a zero non è poco, anche stare sui social a scrivere i propri pensieri, ma questo va bene?
Poi, parlando di Cesare... ahi, perché tocchi con me questo pezzo di Storia?
Cesare non fu mai Imperator, assunse il titolo di Dictator in quanto nella sua figura, nel corso degli anni, si erano agglomerati tutti i poteri possibili del cursus honorum e anche del sacerdozio (era sacerdote di Giove Ottimo Massimo a soli 13 anni, giusto per dire) e nemmeno Augusto che ebbe l'eleganze intellettuale di farsi riconoscere il titolo di Princeps ovvero "cittadino fra i cittadini" e non principe delle favoline come poi ci hanno insegnato nel medioevo cristiano.
L'omosessualità nell'antica Roma non ha nulla a che vedere con l'idea che ne abbiamo ora, fra l'altro eventuali rapporti con uomini avevano una codifica ristretta e in ogni caso un vir romano non poteva mai essere "passivo" durante un rapporto, altrimenti perdeva la faccia, e poteva fare solo sesso con schiavi o persone di rango inferiore.
Cesare, poi nella fattispecie, se vogliamo dargli una delle etichette che oggi vanno di moda, era bisessuale.
Ti abbraccio e ti invito a leggere il libro di Vannacci, se non l'hai fatto, così te ne puoi fare un'idea a tutto tondo.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Lucrezia Ruggeri
Infatti, l'esplusione di Vannacci è segno di come questa società sia indirizzata su strade sbagliate.
Perché un uomo non può esprimere il suo parere?
Ti abbraccio.

Nata Complicata ha detto...

Ciao Francesca, scusa se passo poco sui blog ma come sai sono nuova e mi muovo piano piano, diciamo coi piedi di piombo.
Ho acquistato e letto il libro.
Non sono d'accordo su tutto ma rispetto l'opinione del Generale, più che altro perché sono dell'idea che ciascuno di noi può e deve avere il diritto di dire ciò che pensa altrimenti la democrazia è decaduta.
Trovo che ci sia una grande ipocrisia, perché chi sta contro Vannacci può dire e fare ciò che vuole spalleggiato dal Governo e dai mass/social media.
Chi invece vuole dire la sua, anche andando controcorrente, merita la gogna.
Non è giusto.
Buon fine settimana!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Nata Complicata
Ciao e non ti preoccupare, qui non c'è alcun obbligo di passaggio.
Condivido il pensiero, anche io vedo una grande ipocrisia di sottofondo, vedo anche una certa cecità.
Molti sono fermi sull'opinione di Vannacci riguardo gli LGBT, lo definiscono omofobo quando non lo è, però lasciano perdere il senso del libro.
Mi dispiace vedere in quale miseria è ridotto questo paese, e non solo.
Ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Ho notato che la lettura del tuo post è stata molto superificiale da parte di chi ha commentato (eccetto pochissime persone).
Vedo gente che si tuffa a pesce nel mare LGBTQ+, che fa affermazioni storiche sbagliate, che è d'accordo finché l'opinione è la sua.
Hai parlato dell'Agenda 2023, non l'ha cagata nessuno perché è meglio fare gli struzzi (ma che si vedesse un video di Silver Nervuti, questa gente qui!).
Hai parlato di libertà di opinione, di pensiero, di stampa.
Sul serio devo credere che oggi, nel 2023, un uomo non è libero di esprimere ciò che pensa?
Davvero ci appelliamo a una divisa per cucirgli la bocca?
E allora i politici che hanno augurato la morte a chi ha scelto di non farsi iniettare il siero mrna, quelli vanno bene? La loro opinione è corretta?
Non ho parole.
Cris, di MeWe.

Iuri Vit ha detto...

Non so, la questione un poco mi lascia perplesso. Che ci sia una tendenza a uniformare il pensiero forse è vero. Che al generale in questione venga impedito di dire la sua, però, non mi pare. Il suo libro ha venduto e vende come un best seller, è sulla bocca di tutti e ha sfondato ogni classifica, non proprio il risultato di un saggio proibito.
Sul fatto che sia stato espulso è una questione di contesto. Anche se spesso possono difenderla, la vita dei militari non credo sia costruita sulla democrazia. Ci sono delle regole, anche di comportamento, che vanno rispettate. Il generale sospetto che lo sapesse e la cosa gli ha fatto pure gioco, visti i risultati che ha prodotto e le voci di una carriera politica (che del resto non si nega a nessuno bravo a muovere polemica).

Francesca A. Vanni ha detto...

@Iuri Vit
Io toglierei il forse, siamo nella società uniformante.
L'espulsione di Vannacci è un fatto antidemocratico.
Secondo le leggi militari, un membro del corpo militare non può scrivere o dire qualcosa solo se la tal cosa divulga piani e informazioni segrete relative l'ambito militare.
Da quando esprimere la propria opinione sulla società vuol dire divulgare argomenti proibiti?
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Cris
L'Agenda 2030 certo che non è stata presa in considerazione, sarebbe troppo per alcuni ammettere che c'è un élite che sta giocando con la nostra pelle.
È come il siero mrna: chi se lo è fatto lo sa di avere le ore contate, i morti sono sotto gli occhi di tutti.
Eppure preferiscono fare gli struzzi.
Basta pensare che ora è in atto la censura per chiunque osi parlare delle elezioni europee: hai visto qualche reazione?
No, nessuna nuova dal regno degli struzzi.
Ti abbraccio.

decliviodomani ha detto...

Scusa, ma tu condividi ciò che ha scritto e ciò che ha detto?

Francesca A. Vanni ha detto...

@Decliviodomani
Il mio pensiero non c'è in questo post, anche perché il libro l'ho iniziato da poco.
Forse non è arrivato il senso del discorso (strano, però, perché qualcuno lo ha capito): io difendo la libertà di espressione.
Trovo assurdo che lo Stato permetta ad alcuni di aprire bocca e sparare boiate a zero e ad altri no, appellandosi a cavilli inesistenti.
Questa è dittatura, non democrazia.
Ti abbraccio.

alberto bertow marabello ha detto...

io non ho detto che è stupido. Rileggi e la parola stupido non c'è. Per altro noi ci sposiamo e gli omosessuali no, noi possiamo adottare e noi no, noi possiamo passeggiare mano nella mano e anche baciarci in piazza e loro rischiano di essere malmenati. Ti pare troppa tutela?
Non condivido.
Per altro vannaci, tu chiunque esprime il proprio pensiero, vedi i commenti su questo e su altri blog, o vai su feisbuc e iutub. E ribadisco: io non riconosco tra le libertà quelle di offendere e se lo fa un uomo delle istituzioni è ancora peggio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@alberto bertow marabello
Dare a qualcuno dell'ometto ignorante non significa certo dirgli che è intelligente, è una semplice osservazione.
Ma tu sei certo che io non sappia nulla dei diritti della comunità lgbt, di cosa vuol dire appartenere a questa comunità, della sua storia e delle sue battaglie?
Cosa ti ha suggerito esattamente questa idea?
Sul tema delle unioni civili, secondo me, sarebbe meglio andare verso il matrimonio egualitario.
Per le adozioni metterei dei paletti: se una coppia lgbt vuole adottare, sarà consentito solo per bambini al di sopra dei sei anni.
Mi dispiace ma fino a quell'età occorrono due figure di sesso distinto, per la buona crescita psicologica del bambino.
Parlando poi in generale, io darei delle belle restrizioni anche agli etero sia sul fare che sull'adottare dei figli.
Ma questa è la mia opinione.
Ti abbraccio.