Quanto costa dare ragione a un’altra persona?
È inutile dirlo, a tutti nella vita piace avere ragione: è quel lato narcisista del nostro ego che rischia di emergere, se non siamo stati educati all’essere umili e se non abbiamo fatto davvero nostra la famosa filosofia di vita di Socrate che sapeva di non sapere.
È inutile dirlo, a tutti nella vita piace avere ragione: è quel lato narcisista del nostro ego che rischia di emergere, se non siamo stati educati all’essere umili e se non abbiamo fatto davvero nostra la famosa filosofia di vita di Socrate che sapeva di non sapere.
Ma se uno ha imparato cosa vuol dire essere umili, se sa che il confronto può essere un'occasione di crescita interiore, se sa di non essere un'enciclopedia su due gambe, è capace di riconoscere quando ha torto su qualcosa.
Eppure non è sempre così.
Eppure non è sempre così.
Esistono persone che pretendono sempre di avere ragione, anche quando i dati di fatto gli danno contro, anche quando la verità è talmente palese che in confronto l’elefante nella stanza è piccolo come una briciolina.
E quando si dimostra loro di avere ragione, queste persone reagiscono molto male: si può passare da un semplice atto di superbia del tipo “sì ma tanto non è vero, è solo la tua opinione” a veri e propri attacchi da hater.
Questo comportamento si chiama Sindrome di Aristotele e l’origine è semplice.
Aristotele era l’allievo migliore di Platone (come dire, allevare serpi in seno porta sempre a pessime conseguenze).
Quando Aristotele aprì la sua scuola, arrivò a fondare teorie del tutto opposte a quelle del suo mentore e alla fine affermò che Platone non sapeva nulla e aveva torto su tutta la linea. Gioco forza che gli psichiatri scelsero per questa sindrome filo narcisista il nome del famoso filosofo.
Chi soffre di questa sindrome pensa di sapere tutto, spesso usa le sue origini, il suo titolo di studio, il suo lavoro o il suo genere sessuale per far pesare la sua verità che non corrisponde mai a quella oggettiva.
Vedono l’altro come un nemico da battere a ogni costo, anziché come una risorsa con cui confrontarsi per crescere.
Avere ragione per queste persone è vitale, è la massima gratificazione di se stessi.
Non sono capaci di ascoltare il prossimo, vantano sempre innumerevoli conoscenze in ogni campo, comunicano in modo aggressivo e ossessivo fino a quando non gli viene riconosciuta la ragione che pretende di avere.
Se ciò non accade, passano alle maniere forti (verbali o fisiche) per ottenere ciò che vogliono.
Cosa fare?
Lasciar perdere questo genere di persone è la sola, unica via da percorrere.
Non tutti hanno l’umiltà di riconoscere la propria ignoranza in merito a qualcosa, il proprio torto, e fare tesoro di essi per migliorare.
Queste persone sono veleno, come i narcisisti. Ecco perché si dice che la ragione sta sempre dalla parte degli scemi: come lo si può chiamare uno che pretende sempre di avere ragione?
Ricordiamo insieme il sommo Dante: non curiamoci di loro, ma guardiamo e passiamo oltre.
E quando si dimostra loro di avere ragione, queste persone reagiscono molto male: si può passare da un semplice atto di superbia del tipo “sì ma tanto non è vero, è solo la tua opinione” a veri e propri attacchi da hater.
Questo comportamento si chiama Sindrome di Aristotele e l’origine è semplice.
Aristotele era l’allievo migliore di Platone (come dire, allevare serpi in seno porta sempre a pessime conseguenze).
Quando Aristotele aprì la sua scuola, arrivò a fondare teorie del tutto opposte a quelle del suo mentore e alla fine affermò che Platone non sapeva nulla e aveva torto su tutta la linea. Gioco forza che gli psichiatri scelsero per questa sindrome filo narcisista il nome del famoso filosofo.
Chi soffre di questa sindrome pensa di sapere tutto, spesso usa le sue origini, il suo titolo di studio, il suo lavoro o il suo genere sessuale per far pesare la sua verità che non corrisponde mai a quella oggettiva.
Vedono l’altro come un nemico da battere a ogni costo, anziché come una risorsa con cui confrontarsi per crescere.
Avere ragione per queste persone è vitale, è la massima gratificazione di se stessi.
Non sono capaci di ascoltare il prossimo, vantano sempre innumerevoli conoscenze in ogni campo, comunicano in modo aggressivo e ossessivo fino a quando non gli viene riconosciuta la ragione che pretende di avere.
Se ciò non accade, passano alle maniere forti (verbali o fisiche) per ottenere ciò che vogliono.
Cosa fare?
Lasciar perdere questo genere di persone è la sola, unica via da percorrere.
Non tutti hanno l’umiltà di riconoscere la propria ignoranza in merito a qualcosa, il proprio torto, e fare tesoro di essi per migliorare.
Queste persone sono veleno, come i narcisisti. Ecco perché si dice che la ragione sta sempre dalla parte degli scemi: come lo si può chiamare uno che pretende sempre di avere ragione?
Ricordiamo insieme il sommo Dante: non curiamoci di loro, ma guardiamo e passiamo oltre.