Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

02/04/19

Io che odio cucinare...

Oggi di che parliamo? Di cucina, come suggerisce il titolo del post.

Capita sovente, almeno a me, di sentirmi porre domande sciocche.
Letteralmente sciocche, come “perché scrivi?” (e che ne so, ci sono venti miliardi di ragioni e magari nessuna è quella giusta) oppure “come fai a scrivere? (con le mani, guarda un po’) oppure “lei è in fila o sta aspettando?” (ascolta, sono tre ore che sto mettendo radici in questo ufficio postale, vedi tu...).
Una di queste domande sciocche riguarda un argomento per me complicato, la cucina.
Mi si chiede spesso "come, sei donna e non cucini?".
No, non cucino.

Non sono Benedetta Parodi, tanto meno aspiro a fare la food blogger (io sono una food gnamming, semmai) o sperimentare ricette alla Master Chef.
Io quando vedo i fornelli cambio stanza, se cucino è solo perché sono in casa da sola e non voglio morire di fame visto che il mio fornitore di sushi di fiducia magari è chiuso.
Conosco i piatti della sopravvivenza, di recente ho anche preparato la mia prima torta e per miracolo è venuta bene, ma se posso evitare di cucinare tanto meglio.
Al che, ecco la fatidica domanda: “come, sei donna e non cucini?”.

No, sono donna e non mi piace cucinare.
Dov’è lo scandalo?
Non chiamatemi “donna millennials” in quanto ho superato i trenta e non sono una di quelle minorenni che se ne vanno in giro col cellulare in mano e la testa fra le nuvole.
Semplicemente non amo cucinare, la cosa ha per me lo stesso interesse che può avere la musica per una persona sordomuta.

Così, quando parlo della mia non passione per i fornelli, iniziano i discorsi pieni di sensi di colpa: se non ami cucinare rifiuti la tua natura femminile, non vuoi dare e accudire, non sai prenderti cura degli altri, sei pigra, temi il giudizio altrui.
Che noia!
Poi, per fortuna, ho trovato questo fantastico decalogo semiserio delle qualità delle donne che come me odiano stare ai fornelli e che condivido con infinito piacere!

1.Una donna che non sa cucinare e non vuole imparare evidentemente rifiuta l’idea di doverlo fare solo per il terrore di essere giudicata o perché la propria famiglia possa lamentarsene: è una donna che non teme i giudizi e i pregiudizi, tanto meno ha paura di mostrare le sue (mancate) inclinazioni, né di essere sé stessa senza rinnegare quegli aspetti che agli altri appaiono come difetti.

2.Da una donna che non sa cucinare puoi sempre aspettarti una risposta del tipo: «forse io non so cucinare, ma perché tu sapresti costruire una casa?». Di sicuro non le mancherà il senso dell’umorismo.

3.Nella casa di una donna che non sa cucinare non mancherà mai tutto ciò che potresti desiderare quando hai quel leggero languorino che non è fame ma «voglia di qualcosa di buono» (cit.). Una donna che non sa cucinare riempirà la tua casa di junk food, di gelati e surgelati, di dolci, di drink e di tutto ciò che può allietare le tue serate a base di divano e maratone di film, libri o serie tv. In definitiva, l’incapacità di cucinare può essere propedeutica per le attività culturali più piacevoli.

4.Una donna che non sa cucinare ha molto più tempo libero a disposizione da dedicare a sé stessa e agli altri, può coltivare innumerevoli altre passioni, sviluppare interessi che non sapeva di avere, dare sfogo alla propria fantasia e lasciarla libera di spaziare tra le attività più svariate, da quelle più intelligenti al puro sollazzare.

5.Una donna che non sa cucinare non è detto che non sappia mangiare. Sicuramente saprà ordinare benissimo al ristorante e magari scegliere perfino i vini, saprà sbizzarrirsi nella scelta dei piatti e degli accostamenti, ne farà di bizzarri ed originali: con lei a tavola non ci sarà da annoiarsi. Allo stesso modo, non è detto che non sappia fare la spesa: una donna che non sa cucinare probabilmente avrà bisogno di più cose rispetto alla massaia perfetta e farà girare l’economia più di molti altri. Sta a vedere che l’incapacità di cucinare salverà il PIL.

In definitiva, non è detto che una donna incapace di cucinare semplicemente si stufi di dedicare le sue giornate a lavare piatti o caricare la lavastoviglie.
Magari è così, ma magari preferisce impiegare il suo tempo altrove e in altra maniera, dedicarsi a sé stessa e alle persone in modo diverso.
Magari apprezza la cucina a tal punto tale da non cimentarsi in qualcosa in cui non sarebbe all’altezza delle proprie stesse aspettative.
Magari è davvero più intelligente della media.


35 commenti:

Gus O. ha detto...

Incredibilmente piena di fascino questa ragazza.
Abbraccio Francesca.

RobbyRoby ha detto...

ciao anch'io non amo cucinare. A casa cucino però non perdo ore e ore ai fornelli. Preferisco utilizzare il tempo in altro……..vuoi mettere per esempio una bella passeggiata con will invece di stare ore e ore in casa a cucinare….io preferisco questo.

Lucrezia Ruggeri ha detto...

A me piace cucinare, però non ho mai pensato che fosse solo una prerogativa di noi donne o un obbligo "in quanto donne".
Penso sia una cosa troppo di gender, e se a una donna non piace o non va di cucinare che male c'è?
Piuttosto, continua a scrivere libri che quello ti riesce benissimo!
Baci!

Elettra R. ha detto...

Ciao Francesca,
sono passata a salutarti e ringraziarti per essermi stata vicino in questo momento per me così difficile.
Presto tornerò di nuovo a commentare.

electricwave ha detto...

bellisimo post! pensa,a me non piace il pesce,la domanda piu comune .."ma neanche il tonno in scatola ?".. la risposta mia "cosa è il tonno ?".. "un pesce..." . "ecco." XD ! ew :)

fulvio ha detto...

Un punto di vista interessante da raccontare a qualche donna ,madre, con figli e marito famelici due volte al giorno...
Un caro saluto.fulvio,maschio che ama cucinare.

Farfalla Legger@ ha detto...

Ciao cara.
Che significa "“come, sei donna e non cucini?” ???
Solo le donne cucinano? Gli uomini no? Mio marito cucina ed è più bravo di me. Ci mette tutta la sua sapienza, io, invece, spesso lo faccio meccanicamente.
Mi piace il numero 4 del tuo decalogo. E' quello che faccio io quando cucina la mia dolce metà. ;-)
Abbraccio siempre cara <3
PS Ho trovato il libro!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
Grazie, sei davvero troppo tenero :-)
Ti abbraccio!

Francesca A. Vanni ha detto...

@RobbyRoby
Appunto, ma vuoi mettere?
E poi Will val più di mille fornelli!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Lucrezia Ruggeri
Purtroppo certi pregiudizi son duri a morire, ma spero che la tua generazione cambi qualcosa in positivo.
Tranquilla, non smetterò mai di scrivere!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Elettra R
Tesoro, non preoccuparti di bloggare o commentare.
Vivi con calma questo duro momento, e ricorda che non sei sola.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@electricwave
Come la storia del pollo, credo che un buon 80% della popolazione mondiale pensi che il pollo non sia carne.
Ma perché?

Francesca A. Vanni ha detto...

@Fulvio
Vedi, tu ami cucinare e sei anche un uomo, che problema c'è?
Nessuno!
Prego, condividi pure questo post con tutte le donne che conosci :-)

Francesca A. Vanni ha detto...

@Anna Di Maria
Evviva, finalmente hai trovato il libro!
Il decalogo è del giornale Lifestyle, e trovo che sia favoloso.
Fai i miei complimenti a tuo marito, come Fulvio anche lui ama stare ai fornelli.
Spazio anche agli uomini che amano cucinare!
Ti abbraccio.

Sugar Free ha detto...

Io ho imparato a cucinare per necessità, poiché quando torno da scuola mia madre è sempre al lavoro, poi è diventato anche un divertimento ma ammetto che questa storia che noi donne dobbiamo cucinare per forza proprio non la capisco!
Per fortuna il mio ragazzo cucina :-)
Baci!

Sfinge ha detto...

Carino e divertente: tutta colpa dell'idea della madre nutrice. Siccome le donne sono provviste di mammelle, tutti gli affibbiano il ruolo di nutrice, ma il latte si fa da solo, i piatti da mangiare invece... Personalmente ritengo che una persona, indipendentemente dal genere di appartenenza, debba essere autonoma negli atti quotidiani di vita, inclusa la capacità di alimentarsi e prepararsi da mangiare, d'altro canto molti dei migliori chef sono di sesso maschile.

MesserMalanova ha detto...

Ottimo post, che sdogana la donna dal ruolo di "cuoca per forza".
Ti piace cucinare? Ok.
Non ti piace? Ok.
L'importante è che qualcuno faccia ciò per cui è portato e che gli piace, non che sia obbligato a farlo.
Baci bella ragazza.

Buona lettura ha detto...

Ah beh, questa non l'avevo ancora sentita.
Personalmente a me piace cucinare e tanto, ma non vuol dire che "cucinare" sia una cosa sola da donna, conosco uomini a cui piace cucinare e donne a cui non piace, ma è una cosa normale, come molte altre, dipende dai gusti personali.
Queste distinzioni non le ho mai capite, e mi sa che non le capirò mai.

Sophie Rocher ha detto...

Io devo cucinare per "dovere" in quanto mamma e moglie, ma spesso lascio a mio marito (anche se con risultati a volte discutibili, come un risotto fatto con 4 bustine di saffron) il piacere di cucinare per noi due o nel fine settimana.
Parità!
A bientot, jolie.

Melinda Santilli ha detto...

Io cucino per necessità, ovvero se non c'è Lindsay a casa, le bambine continuano a rompere perché hanno fame e la nostra pizzeria preferita è chiusa.
Altrimenti ciao!
E non ci vedo nulla di male :-)
Baci, tesoro.

Buona lettura ha detto...

Ciao!
Ti ho nominato per il "Conosciamoci un po' meglio Tag". Se ti va di partecipare ecco il link: https://unabuonalettura.blogspot.com/2019/04/conosciamoci-un-po-meglio-tag.html

Capitolo Zero ha detto...

Anche io non amo cucinare e ho più di 30 anni. Ho imparato solo ricette molto semplici giusto per non morire di fame :) Comunque concordo in tutto con te!

Olivia Hessen ha detto...

Ma che bel post, ho riso dalla prima all'ultima riga!
Beh, su una cosa hai ragione: occorre liberare la cucina dai pregiudizi.
Una donna può anche non volere o non sapere cucinare che non c'è nulla di male e se a un uomo piace stari ai fornelli è la stessa cosa.
Io cucino i piatti della mia terra, la Sardegna, ma non disdegno quando la mia compagna mi propone del sushi, una pizza o un salto al nostro ristorante preferito!
Baci

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sugar Free
Deriva da una mentalità maschilista ma per fortuna, dai vostri commenti, ho capito che qualcosa sta cambiando.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sfinge
Sono d'accordo con te, il saper vivere e provvedere a se stessi non deve conoscere gender altrimenti il mondo non cambierà mai in meglio.
Grazie per essere passata!

Francesca A. Vanni ha detto...

@MesserMalanova
Grazie a te!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Buona Lettura
Siamo in due.
Io per esempio non capisco nemmeno chi critica quegli uomini che amano fare i casalinghi e lasciano che sia la moglie a lavorare.
E allora?
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sophie Rocher
Me la ricordo la mitica storia del risotto rosso!
Ma sì, fai bene a dividere "l'onere culinario" con tuo marito.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Melinda Santilli
Approvo totalmente.
Un abbraccio a te e alla tua bella famiglia.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Capitolo Zero
Immagino che anche tu sia, come me, una fedele seguace delle mitiche scatolette di tonno salvapasto!
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia Hessen
Dev'essere ottima la cucina sarda, mai assaggiata!
E brava anche la tua compagna.
Vi abbraccio.

Player ha detto...

Nulla da dire tranne per il fatto che le donne che amano cucinare amano anche farlo per quelli a cui tengono ed è brutto che non ti piaccia.
Non dico che sia una cosa solo da donne. poi per il ristorante non centra.
Inoltre non è modo di giustificare dicendo di avere più tempo libero dopotutto mica scappi la cucina li sta più che una giustificazione sembra una provocazione

Francesca A. Vanni ha detto...

@Player
Anzitutto buongiorno.
So che le buone maniere sono difficili da ricordare ma in questo blog sono uno spartiacque per comprendere la natura dei commentatori, fissi o di passaggio che siano.
Dunque, tentiamo di ragionare in maniera socratica sul tuo commento scritto in una maniera a dir poco terrificante: secondo il tuo spettacolare assioma esiste una legge universale per cui chi non ama cucinare non ama le persone che gli stanno intorno e dunque siccome io non ho sviluppato la passione per la cucina allora sarei incapace di amare.
Chissà cosa direbbe Freud di questo tuo pensiero: fase edipica non superata?
Maschilismo?
Mente retrograda ferma alla preistoria?
E chi lo sa.
Passiamo dunque alla seconda osservazione: ti risulta che abbia mai scritto di non avere tempo libero per me se mi metto a cucinare?
Caro, caro, caro Player, di commentatori alla “leggo quello che non c’è perché mi fa comodo” ne sono passati qui prima di te! Ne sono passati tanti e se ne sono pure andati, messi alla porta da una donna crudelissima perché non vuole cucinare.
Dimmi una cosa, però: se per caso sei tu uomo (sì, presuppongo sperando di non essere stata fallace che tu sia di sesso maschile perché se fossi una donna saresti veramente stupida) che ti metti dietro i fornelli cosa succede? Perdi i tuoi gioielli di famiglia, sei meno maschio?
Papino non è più orgoglioso di te?
Mah, chissà.
Intanto rassegnati, perché in questo nuovo mondo le donne si sono evolute ancora più di prima: sono ingegneri, politici, manager, avvocati...
E voi maschi dove siete?
Da qualche parte fra il Big Bang e l’età della pietra.
Pensaci.
Ammesso che tu ne sia capace.

Anonimo ha detto...

Io cucino per obbligo perché ultimamente non avanzano soldi per il ristorante, però detesto tutto ciò che sia collegato al cibo: programmi, foto sui social, mille spiegazioni su come il contadino così o cosa produce non so cosa. Insomma è troppa ossessione

Anna

Francesca A. Vanni ha detto...

@Anna
Buongiorno e grazie per aver commentato.
Hai ragione, per certi versi la cucina è diventata una specie di ossessione come è accaduto per l'arredamento delle case!
Ti abbraccio.