Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

26/11/19

Anteprima del mio nuovo romanzo "La lunga strada verso te", in uscita il prossimo gennaio

Tempo di anteprime!
Il prossimo gennaio infatti verrà pubblicato il mio nuovo romanzo “La lunga strada verso te” che parlerà del più controverso e doloroso capitolo della Storia contemporanea ovvero la Shoah perpetrata dai nazisti contro il popolo ebreo e tutte le “minoranze non accettate”.
In attesa del post di presentazione ufficiale del libro vi faccio dono di un breve estratto.

“Benjamin sorrise emozionato.
-Non sapete quanto mi rende felice vedere tanti giovani qui, riuniti tutti insieme in questa occasione così importante.- disse –Voi siete il futuro, ragazzi, ed è una cosa meravigliosa che siate qui ad ascoltare questo vecchio. Ditemi, vi piace la cioccolata?-
-Sì!- esclamarono molte voci insieme.
-Non avevo dubbi: la cioccolata è buonissima, a chi non piace? Non ci crederete: piace molto anche a me, eppure c’è stato un tempo in cui ho potuto solo sognarla. È un tempo lontano, ormai, ma non così tanto da poter essere dimenticato. Certo, so che state pensando che ho l’età di un dinosauro e forse avete anche ragione ma dovete sapere che i dinosauri, come gli elefanti, hanno una memoria prodigiosa. Signora Robbins, posso avere una sedia tutta per me?-
Uno dei professori si alzò e andò a prendere una delle sedie addossate alla parete.
-Prego si accomodi, rabbino.- disse.
-Grazie, giovanotto.- rispose Benjamin accomodandosi –Oh, sì, così si parla meglio. Non ho mai capito perché una persona per parlare deve stare in piedi. È scomodo stare in piedi, a me viene mal di schiena.-
-Anche a me.- disse una vocina dalla platea.
Benjamin sorrise:
-Vedo che ci capiamo alla perfezione, miei piccoli amici. Bene, ora voglio raccontarvi una favola vera dove ci sono i buoni e ci sono i cattivi, una storia che inizia tanto tempo fa in una città molto lontana da qui situata alle pendici dei monti Karwendel. Questa città si chiama Innsbruck, il suo nome significa “ponte sul fiume Inn”, e si trova in Austria. Qualcuno di voi sa dov’è situato questo posto chiamato Austria?-
Una bambina seduta in prima fila alzò prontamente la mano e rispose:
-In Europa!-
-Brava. E ora voglio mostrarvi una cosa che ho portato con me.- Benjamin si voltò verso la Preside e disse con un sorriso –Signora Robbins, qui mi serve il suo aiuto.-
La donna si alzò dalla sedia e si affrettò a prendere il proiettore che uno dei professori aveva già preparato quella mattina, sul quale posò una fotografia che nel frattempo Benjamin aveva preso dal portafoglio che teneva sempre nella tasca interna della giacca.
Sulla bianca parete alle sue spalle prese forma l’immagine in bianco e nero di due giovani uomini, poco più che ventenni, seduti sulla riva di un fiume.
-Quello è il fiume Inn, di cui vi parlavo.- disse Benjamin –Mi sapete dire chi è il signore a sinistra della foto?-
Tre mani si alzarono prima di tutte le altre.
Benjamin indicò con la mano un bambino seduto in seconda fila e continuò:
-Tu sai dirmelo?-
-È Frederik Van Horne, rabbino. C’è una sua foto sul libro di Storia, è stato un personaggio molto importante e ha fatto grandi cose.-
Benjamin annuì, sentendo il cuore gonfiarsi di orgoglio.
Sì, quel bambino aveva ragione: il suo Frederik, durante gli anni della guerra, aveva fatto davvero grandi cose anche se la sua natura umile lo aveva sempre portato a schernirsi dicendo che in realtà non aveva fatto niente di così importante che chiunque, trovandosi al suo posto, avrebbe fatto.
-E il signore che si trova vicino a Frederik sapere dirmi chi è?- domandò poi.
Dopo un lungo momento di silenzio, Steve rispose:
-Sei tu, nonno Ben.-
-Esatto, quel giovanotto dall’aria un po’ arruffata sono proprio io.-
-Davvero?- domandò uno dei bambini meravigliato.
-Sì.-
-Non sembri tu.- commentò con una sincerità disarmante.
-Sono gli scherzi che gioca il tempo: è benevolo fin quando si è giovani, ma crudele quando si diventa anziani. Ora scommetto che siete curiosi di sapere cosa accadde, tanto tempo fa, in quella città lontana chiamata Innsbruck e perché mai io conoscevo Frederik.-
-Sì!- risposero tutti i presenti in coro.
Benjamin si voltò, guardò per un momento l’immagine sulla parete e mentalmente riservò un altro pensiero a Frederik e a quegli anni ormai così distanti ma non sfocati nel suo cuore.
Come vorrei che tu fossi qui con me adesso, pensò prima di correggersi, perdonami, Frederik: sono un vecchio sciocco.
Tu sei qui con me, sei sempre rimasto al mio fianco.
Oggi parlerò anche per te e per tutti quelli che non hanno più una voce.
Sarà doloroso ricordare ma è necessario.
Si riscosse da quel malinconico momento e tornò a rivolgersi al suo numeroso pubblico ansioso di ascoltarlo, poi si schiarì la voce con un colpo di tosse e cominciò a raccontare la sua storia certo del fatto che le sue parole non sarebbero cadute nel vuoto.”