L’abete si vantava con il rovo:
-Io sono alto, bello, slanciato,
-Io sono alto, bello, slanciato,
io sono forte e servo per costruire
le travi dei tetti e le navi.
Come osi misurarti con me ?-
Ma il rovo replicò:
-Se ti ricordassi della scure e della sega
chi ti fanno a pezzi,
forse preferiresti essere un rovo.-
(Esopo)
14 commenti:
Un abbraccio Francesca.
Ho letto molto di Esopo, è un grande narratore, ma questa non la conoscevo.
Un abbraccio.
Ciao fulvio
@Gus O.
Grazie, ricambio di cuore.
@fulvio
È un vecchio ricordo di scuola, ho desiderato condividerlo.
Ti abbraccio.
Ricorda un po' la fiaba dell'asino e del maiale, non credi?
Baci!
Mi riporti dritta al liceo!
Grazie per la storia, baci.
La vacuità della superbia. Esopo in poche parole sapeva esprimere straordinariamente i concetti.
Baci.
Non conosco molte storie di Esopo, quindi grazie per avermi fatto scoprire questa fiaba sulla caducità della vita.
Baci!
A volte è meglio accontentarsi di ciò che si è e si ha, coltivando i propri talenti.
Al mondo d'oggi ci sono troppi alberi e pochi rovi.
Buon pomeriggio.
@Melinda Santilli
Assolutamente sì.
Ti abbraccio.
@Lucrezia Ruggeri
Buon tuffo nel passato!
Ti abbraccio.
@Francesco Abate
Sì, è un modo di scrivere che nessuno ha più saputo emulare.
Ti abbraccio.
@Olivia Hessen
Figurati, anzi grazie a te che l'hai apprezzata.
Ti abbraccio.
@Joanna
Grazie per il commento, mi fa piacere sapere che hai avuto un po' di pausa dal lavoro.
Ti abbraccio.
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