L’articolo, dello scrittore Mario Pacchiarotti, riguardava l’incapacità
di alcune persone di saper leggere.
Già perché fra leggere e saper leggere c’è una bella differenza e non
sempre viene concepita.
In particolare mi ha colpito questo passaggio che cito qui:
“[…] mi sono convinto che la gente non legge perché non trova la cosa
divertente, e spesso non si diverte perché non capisce quello che legge, non
abbastanza da divertirsi. Insomma, per dirla più in breve: la gente non
legge perché non sa leggere.
No, non è una provocazione, purtroppo è la pura verità. Non sto dicendo
che le persone non siano in grado di leggere un testo semplice, di dominare
quel livello basilare che permette loro di vivere, sto affermando che un
numero rilevante, se non maggioritario, delle persone in questo paese non ha le
capacità di godersi un libro scritto con un minimo di arguzia.
Sto dicendo che un giallo dagli intrecci complessi non è alla portata
di tutti. Che un libro che abilmente sfrutti più livelli di lettura non sarà
compreso nella sua interezza. Uno storico che ha alle spalle giorni e mesi di
ricerca sarà apprezzato quanto quello che si inventa di sana pianta un’arma
improbabile o colloca un personaggio in un ambiente estraneo o in un periodo
errato. Un libro che utilizzi un linguaggio ricco e ricercato per scelta sarà
abbandonato dopo poche pagine. Un racconto intriso di ironia sarà preso sul
serio, frainteso e forse persino disprezzato. [...]
Un effetto collaterale di questa problematica è che anche molti lettori
si trovano in situazioni intermedie e dunque privilegiano letture basilari,
senza sottigliezze, tecnicamente povere, dove l’emozione gioca un ruolo
dominante rispetto alla tecnica narrativa.”
Da scrittrice (e lettrice) non posso che trovarmi d’accordo con questo
articolo, dato il sempre più crescente numero di persone che non leggono libri
o se li leggono si lasciano influenzare dal numero di pagine (più breve è,
meglio è, per intenderci) o da quanta “emozione” o “sesso” sia presente nel libro
a discapito magari di un’ottima narrazione.
Voi lettori cosa ne pensate?
14 commenti:
Puoi anche non recarti negli USA, ma se leggi libri che parlano degli americani
è possibile che la tua conoscenza possa allargarsi attraverso le pagine dei libri.
Un abbraccio Francesca.
Concordo con Mario Pacchiarotti, leggere e sempre facile ma capire gioire o emozionarsi con la lettura non è facile se non comprendi ciò che leggi.
Naturalmente la mia è una provocazione, i libri dovrebbero essere dotati, come i farmaci, di un foglio con le controindicazioni e la posologia.
Ciao Francesca, un abbraccio.
Fulvio
Leggere è un'attività seria e questo molti non lo capiscono.
Si limitano al colpo d'occhio, alla lettura superficiale e spesso non possiedono le giuste conoscenze per capire l'argomento a cui si avvicinano.
La grammatica poi gioca il suo ruolo: meno la si studia, meno si conosce la propria lingua, meno si sa leggere.
Tu faccio un rapido esempio pratico: se leggo in giro frasi come "un po di tempo" oppure "mi ha fatta ridere"... d'accordo, da questa gente non mi aspetto un alto livello di lettura e comprensione ma solo una grandissima ignoranza.
Baci.
@Gus O.
Sì ma il problema è che la maggior parte delle persone non legge, magari dà un'occhiata superficiale ma non legge, non approfondisce, non assimila e non comprende.
Ti abbraccio.
@fulvio
Qualcosa tipo "attenzione questo libro nuoce agli stupidi" non sarebbe male!
Ti abbraccio.
"Mi ha fatta"????
Ma chi è così ignorante da generalizzare il verbo non ausiliare in presenza del verbo avere come ausiliare?
Guarda preferisco non saperlo, lieta del fatto che la mia strada con cotale esempio di deficienza non si incrocerà.
Per il resto quoto totalmente il tuo commento.
Ti abbraccio.
"Sto dicendo che un giallo dagli intrecci complessi non è alla portata di tutti. Che un libro che abilmente sfrutti più livelli di lettura non sarà compreso nella sua interezza. Uno storico che ha alle spalle giorni e mesi di ricerca sarà apprezzato quanto quello che si inventa di sana pianta un’arma improbabile o colloca un personaggio in un ambiente estraneo o in un periodo errato. Un libro che utilizzi un linguaggio ricco e ricercato per scelta sarà abbandonato dopo poche pagine. Un racconto intriso di ironia sarà preso sul serio, frainteso e forse persino disprezzato."
Ma io faccio un applauso all'autore dell'articolo!
Lo dico da secoli che la lettura non è un affare da cretini, che bisogna avere una testa pensante e voglia di imparare.
Come dice Lucrezia, se un idiota scrive "mi ha fatta ridere", possiamo aspettarci che legga Saramago per esempio? Certo che no, magari scopiazza qualche recensione e la spaccia per sua per fare la figura del finto intellettuale.
Ottimo post!
Bacioni.
Il problema da te evidenziato è il risultato di un'educazione alla cultura assente.
Tutto superficiale, lasciato lì, e poi i risultati si vedono.
Ciao bella!
E vogliamo parlare di quando dicono di un autore "è troppo verboso" o "è complicato" solo perché non scrive frasi come "bella zia"?
Il livello di intelligenza media si è abbassato negli ultimi decenni, lo dice anche mia nonna che dall'alto della sua quinta elementare legge libri che certa gente oggi se li sogna.
Baci.
@Sugar Free
Mi alzo in piedi e ti faccio un applauso.
Ti abbraccio.
@Melinda Santilli
Si vedono già quando uno scrive "vado a lavoro", figuriamoci sul tema della lettura.
Ti abbraccio.
@Olivia Hessen
I nostri nonni, e chi è venuto prima di loro, possiedono una cultura che purtroppo oggi molta gente se la sogna.
Ti abbraccio.
Sono sempre stata dell'idea che un libro salverà il mondo, uno stupido invece lo rovinerà.
Buona domenica.
@Joanna
Concordo, anche il più "brutto" dei libri può cambiare il mondo.
Ti abbraccio.
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