Ritorna la primavera.
La stagione delle allergie, delle pulizie di casa e ultimamente anche
dei maglioni da indossare e dei caminetti accesi dal momento che l’anno scorso
e quello precedente ancora marzo, aprile e maggio sono stati “i migliori
settembre, ottobre e novembre di sempre”.
E ritorna la sindrome di Bridezilla.
Non pensavo esistesse, almeno fino a quando alcune mie amiche sono
rimaste coinvolte nella spirale dei matrimoni.
Per fortuna io sono immune a questa pratica che ogni anno “condanna al
carcere a vita” centinaia di persone.
Sarò cinica ma io la penso come il grande Alberto Sordi: chi me lo fa
fare di mettere una persona estranea in casa?
Nessuno.
Per fortuna (o purtroppo) siamo parte di un mondo libero dove chiunque
è libero di fare le proprie scelte (sempre nel rispetto altrui, si intende)
dunque esiste anche chi sceglie di sposarsi.
E scatta Bridezilla, quella sindrome che rende la futura moglie una
creatura isterica metà sposa e metà Godzilla: per saperne di più leggete questo
articolo simpatico, che dà anche qualche saggio consiglio su come tenere a
bada l’ansia.
La sindrome non si limita solo alla sposa, si estende purtroppo anche
alla testimone, alle eventuali damigelle nel caso si voglia fare una cerimonia
all’americana, e alle invitate.
Insomma, nel caso non l’abbiate capito è tutta una questione femminile.
Ecco così fiorire donne che assediano truccatori e parrucchieri, che
vanno a caccia di scarpe, vestiti, gioielli e alla fine sembrano delle cocorite
o dei pavoni giganti che ancheggiano su improbabili tacchi e vanno tutte dietro
a Bridezilla.
È qualcosa a metà tra il folcloristico e il ridicolo.
Sinceramente è qualcosa che non riuscirò mai a capire, perché il mio
ideale di matrimonio è uno solo: non sposarsi.
Al limite, se proprio si deve farlo, allora meglio farlo con calma: in
fondo si sta solo firmando un contratto, non è la fine del mondo e non è l’evento
dell’anno.
È un giorno come un altro, fine.
E a tutte le donne che soffrono della sindrome di Bridezilla, voglio
ricordare questa bella frase di Ada Luz Marquez: le donne sono incredibilmente perfette quando hanno il coraggio di
essere imperfette, quando hanno il coraggio di essere, né più né meno, di
essere.