Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

12/02/22

Lo scrittore menzognero

Tempo fa scrissi una frase, a sorta di slogan del mio blog: “lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere”.
Qualcuno usò questa frase con intenzioni non troppo lusinghiere, ma ormai è una questione chiusa (in ogni caso, la risposta migliore a certi fatti è già stata espressa da FaviJ).

Ho sentito però la necessità di chiarire il senso di questa frase.
Lo scrittore menzognero non è qualcuno che inventa diecimila identità diverse per i deliri di qualche demente.
Non è nemmeno chi scrive con uno o più pseudonimi: faccio presente che tantissimi autori li usano per mille motivi.
Robert Silverberg, autore del romanzo di fantascienza “La stagione dei mutanti”, ha usato 56 pseudonimi nella sua carriera di scrittore di cui la famiglia ne ha svelati solo 5.

Lo scrittore menzognero è lo scrittore per definizione.
Cosa fa uno scrittore?
Inventa storie.
Luoghi, personaggi, fatti, azioni, pensieri che prima di lui non esistevano.
Che però nella realtà non ci sono.
Esistono infatti gli hobbit di Tolkien, gli androidi di Blade Runner, la grande balena bianca di Melville, l’auto di Gatsby o il clown malvagio di King?
Sono esistiti Renzo e Lucia?
C’erano davvero Achille, Ettore, Odisseo ed Enea?
E l’Inferno di Dante?
No, certo che no.
Eppure noi ci crediamo, quando leggiamo un libro pensiamo che ci siano davvero, crediamo nella storia, nel patto narrativo e nelle “bugie” dell’autore che ci porta con la sua abilità a scavare dentro di noi, a ragionare, a vedere le cose sotto un altro punto di vista.
Lo diceva anche Fernando Pessoa, in riferimento alla poesia ma il concetto è estendibile all'intera arte della scrittura, che il poeta è un fingitore.

Tutto qui.
È semplice inventare queste “menzogne”, per uno scrittore? No.
È bello? Da morire.
Ne vale la pena? Sempre.

Post Scriptum: la mia frase tornerà a essere lo slogan del blog.



12 commenti:

Gus O. ha detto...

Solo chi scrive e racconta la storia può incappare nella menzogna.
Abbraccio Francesca.

Lucrezia Ruggeri ha detto...

Mi trovi d'accordo al 100%: lo scrittore, l'artista in generale diciamo, deve saper costruire nuovi mondi, regalare sogni e illusioni bellissime.
Guarda Walt Disney cos'ha fatto!
Hai fatto proprio bene a riportare in auge il tuo "slogan", era un peccato che l'avessi tolto per colpa di un gruppo di malelingue capitanati dal trio degli "internettologi" (cit. FaviJ).
Baci!

Olivia Hessen ha detto...

Mi sono fatta un bel ripassone del decalogo dello scrittore: patto narrativo, costruzione della trama, finzione, personaggi, realismo...
Grazie davvero, ogni tanto ci vuole.
Di quella gentaglia meschina cosa possiamo dire? Non era la prima volta che provavano ad affossare qualcuno, ormai sappiamo che è il loro sport e che lo fanno ancora per puro divertimento, per avere più pubblico leggente, perché sono stronzi.
Quel che conta è avergli dato un bel calcio nel culo, sputtanandoli per quello che sono: merdacce.
Anche io tempo fa avevo risposto al "blogger degli anta", lascio qui per chi vuole leggere:
https://olivialascrittrice.blogspot.com/2021/03/sullo-stile-di-scrittura.html

Baci.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
Menzogna ovviamente intesa come patto narrativo, come finzione necessaria per la creazione di una storia, un fil, un'opera d'arte...
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Lucrezia Ruggeri
Degli "internettologi" non mi curo più, sono talmente insulsi che perderei tempo e anche intelligenza nel farlo.
Hai ragione, creare è un atto bellissimo e chi non lo capisce... beh, si commenta da solo.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia Hessen
Ogni tanto un ripasso ci vuole, eccome: mica siamo computer che ricordano tutto!
Del tuo post sai già cosa ne penso, hai fatto bene a scriverlo.
Ti abbraccio.

La Penna Sognante ha detto...

Articolo ineccepibile. Lo dovrebbe leggere chi continua a concepire la scrittura come il serbatoio dell'autorefenzialità e dell'autobiografismo. La narrativa è una bugia attraverso cui racconti la realtà. Il patto narrativo, appunto. Grazie per quello che scrivi, sempre con cognizione di causa.

Melinda Santilli ha detto...

Era ora che tornasse quella scritta, non potevi darla vinta al minorato del web, alla signora bon stupid ton e alla tipa qualsiasi che fa la diva.
Che poi in ogni caso il loro gioco sarebbe caduto lo stesso: era dall'epoca di quel mio amico che ormai è morto che facevano questi stupidi giochini, arrivando persino a fare schifose allusioni sessuali.
Hanno fatto chiudere molti blog, quegli schifosi e i loro amici, ma alla fine hanno perso.

Commentando il post, sei stata bravissima nello spiegare qual è il mestiere dello scrittore.

Baci fanciulla.

Francesca A. Vanni ha detto...

@La Penna sognante
Ciao Roberta.
Mi ricordo un tuo post magistrale dove parlavi appunto della differenza tra autobiografia e narrazione, dove dicevi che scrivere non significa parlare di sé tout court e spiegavi molto bene cosa vuol dire "scrivi di ciò che sai".
Grazie per il commento,
ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Melinda Santilli
Ricordo che mi avevi scritto del tuo carissimo amico e del male che gli era stato fatto.
Non ho parole, tuttora non capisco e non capirò mai perché certe persone vogliono far soffrire gli altri.
Ti abbraccio.

Sugar Free ha detto...

Premetto che non ho mai capito nulla di quella storia: perché rompere le scatole a uno scrittore se usa uno pseudonimo? Quella gente non aveva niente di meglio da fare della loro inutile vita, non c'è che dire.
Il tuo post è bellissimo, una spiegazione semplice di cosa significa inventare una storia e creare qualcosa.
Ciao!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sugar Free
Penny, cosa posso dirti? Sono persone che hanno sprecato l'occasione di essere intelligenti.
Ti abbraccio.