Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

06/03/19

Arrivano i Mostrimbi!

Ormai siamo invasi, è la fine.
I Mostrimbi sono dappertutto e per noi adulti non ci sarà più niente da fare.
Cosa sono i Mostrimbi?
I bambini mostri, la piaga della nostra epoca insieme ai Rincoscenti (non è un errore grammaticale, Rincoscenti sta per rinco******ti adolescenti o quelli che ormai prossimi agli anta o negli anta si comportano come ragazzini).

I Mostrimbi sono quelli che a otto anni se ne vanno a trasmissioni come Masterchef Junior e cucinano meglio di uno chef pluristellato, quelli che ai talent show cantano come Pavarotti, quelli che sono già attori e fenomeni televisivi, quelli che a tre anni sanno tutto di social media e a dieci postano già le loro foto, quelli che a dodici fanno sesso meglio e più di un trentenne.

Quelli che, poveri loro, non hanno capito un bel niente di cosa sia l’infanzia e se la perdono tutta per trasformarsi, dopo la fase dei Rincoscenti, in adulti falliti e frustrati.
E non parlo di bambini con problemi familiari, ospedalizzati o abusati, ma di bambini normalissimi con tutte le carte in regola per essere bambini felici.
Ormai è così, i bambini non sono più bambini per tutta una serie di motivi elencabili all’infinito: genitori incapaci di fare i genitori, una società che va troppo di corsa e pensa solo alle apparenze, troppi stimoli...
Di qualsiasi cosa si tratti, è un fenomeno davvero brutto.

Caricature degli adulti, a volte, per il modo di parlare e di atteggiarsi. Investiti di responsabilità, bombardati da stimoli di ogni tipo, spinti a imparare a leggere e contare prima della scuola, diventare i più bravi della classe, essere autosufficienti, equilibrati e produttivi. Ad andare lontano, viaggiare, dormire, mangiare da soli, tutto in tenera età. 
Ad essere vispi e anche “furbetti”. Sempre più collegati ad un tablet e sempre meno alle persone vicine e alla loro realtà di bambino. Cresciuti su schermi di ogni tipo, preoccupati per questioni da adulto nevrotico come quelle di essere magro, bello, vestito alla moda. 
Esposti ad immagini, film e programmi inadatti alla loro età. Pressati ad eccellere, riuscire, stare al passo, diventare velocemente grande, prematuro e competitivo. Uno stress che può creare blocchi, difficoltà, ansie per la paura di non saper sostenere le richieste degli adulti.
Anche sensi di inadeguatezza, in alcuni casi, pensando di non meritare le attenzioni e il tempo dei genitori, impegnati fuori casa. Di rifiuto vero e proprio, talvolta.
Se ci pensiamo bene, un'infanzia negata, adulterata, contraffatta nei suoi aspetti più autentici, stressante e pure pericolosa per alcuni aspetti, da piccoli e da grandi. 

Le statistiche sui disagi dell'infanzia, in effetti, anche se non possono considerarsi specchio diretto di quest’unico aspetto, fanno riflettere. 
Aumento dei problemi di ansia, panico nei bambini già piccolissimi; problemi di apprendimento ma anche depressione, disturbi alimentari, obesità in età sempre più giovani; aumento di suicidio tra gli adolescenti e di consumo di psicofarmaci per sedare e rendere più docili e passivi bambini di pochi anni.

Che dire, abbiamo la meglio futura gioventù!

18 commenti:

Gus O. ha detto...

Non vivere pienamente l'età dei giochi è un errore che potrebbe pesare per tutta la vita.
Abbraccio Francesca.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
Hai perfettamente ragione. C'è un giusto tempo per ogni cosa!
Un abbraccio forte.

Farfalla Legger@ ha detto...

Amica bella, credo che tutto stia in questa tua frase "genitori incapaci di fare i genitori" a cui, mi permetto, io aggiungerei l'incapacità degli insegnanti a fare il loro mestiere. Io vedo i miei nipoti che portano il cellulare a scuola e lo usano anche durante le ore di lezione. Whatsapp fa lezione, non i maestri.
Ti voglio bene siempre un abbraccio <3

RobbyRoby ha detto...

ciao un bambino dovrebbe pensare al gioco, al divertimento. Non si può perdere l'infanzia.

Melinda Santilli ha detto...

Fare i genitori non è mai facile, ma detto questo trovo inutile e molto dannoso educare i bambini al "tutto e subito" e spingerli verso la competizione ad ogni costo.
Occorre che il bambino cresca nella sua dimensione di bambino e si evolva in modo naturale verso l'età adulta, procedendo a piccoli passi.
Bella la parola rincoscente, la userò!
Ciao bella!

Sugar Free ha detto...

Io compirò 18 anni fra poco, però per fortuna ho avuto una famiglia che mi ha cresciuta come i bambini di un tempo.
Pensa te che prima dei 12 anni non ho avuto il cellulare!
Però non mi sento né diversa né esclusa, anci mi va bene così.
Non mi va di essere come certe ragazze che conosco che hanno praticamente fatto tutto. Poi che ti rimane?
Baci!!!!

Buona lettura ha detto...

Concordo con il tuo pensiero, i bambini dovrebbero solo pensare a giocare e divertirsi. Per tutto il resto hanno il futuro...

Lucia ha detto...

I bambini devono giocare finchè possono farlo. Non bisogna farli crescere troppo in fretta. Bruciano le tappe e da adulti sono già vecchi e depressi. Sì, hai ragione, i bambini di oggi soffrono di ansia, di crisi di panico, stress. Colpa della società e anche dei genitori che non li educano al gioco. Ci sarebbe da dire altro, ma tu hai toccato un tasto che dovrebbe scuotere le coscienze. Per fortuna non tutti genitori sono così. Un abbraccio!😘

Francesca A. Vanni ha detto...

@Farfalla Legger@
Sì, hai ragione, mi sono dimenticata di citare anche gli insegnanti.
Non so che dire, è come se alcuni adulti siano rimasti eterni bambini.
Paura di crescere?
Tu che dici?
Un grande abbraccio!

Francesca A. Vanni ha detto...

@RobbyRoby
Parole sante, hai ragione!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Melinda Santilli
Prego, non c'è alcun copyright su "rincoscente" :-)
E grazie per il bel commento.
Un abbraccio!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sugar Free
Se bruci le tappe, Penny, rimane ben poco.
La tua famiglia ha fatto bene a educarti come si faceva un tempo, infatti sei una ragazza molto sensibile e inteligente.
Mi sono segnata il tuo compleanno, tranquilla!
Un abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Buona Lettura
Esattamente.
Mi fanno tristezza questi bambini troppo adulti.
Un abbraccio!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Lucia
Per fortuna no, infatti quando leggo le tue piccole avventure quotidiane che ogi tanto metti sul blog mi rendo conto che tu sei ancora una di quelle mamme con la M giusta, che educano i figli a compiere i loro passi uno alla volta e non li riempiono di ansia.
Meno male!
Un abbraccio :-)

Olivia Hessen ha detto...

Sì, che poi questi bambini iper tutto per altre cose sembrano dei veri ritardati. Ne ho visto di recente uno, avrà avuto tre anni, parlava ancora come se stesse lallando.
Assurdo!
Baci e complimenti, scrivi sempre bei post.

Lucrezia Ruggeri ha detto...

Adoro la tua ironia, i Mostrimbi sono una cosa pazzesca!
Detto questo, fanno tanto secondo me i genitori.
I miei, per esempio, non hanno mai impedito a me e mio fratello di usare pc, cellulare o la televisione ma ci hanno insegnato che si devono usare nel momento giusto, in modo intelligente, e che non sono cose "assolutamente necessarie senza le quali non si vive".
È un piccolo esempio, ma è giusto per dire che se un genitore educa bene il figlio, questi non sarà mai un Mostrimbo frustrato e infelice.
Baci!!!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia Hessen
Pensa che i ragazzi di oggi non sanno nemmeno allacciarsi le scarpe...
Un abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Lucrezia Ruggeri
Condivido il tuo discorso, hai fatto proprio una bella recensione.
Un abbraccio!