Ormai siamo invasi, è la fine.
I Mostrimbi sono dappertutto e per noi adulti non ci sarà più niente da
fare.
Cosa sono i Mostrimbi?
I bambini mostri, la piaga della nostra epoca insieme ai Rincoscenti
(non è un errore grammaticale, Rincoscenti sta per rinco******ti adolescenti o quelli che ormai prossimi agli anta o negli anta si comportano come ragazzini).
I Mostrimbi sono quelli che a otto anni se ne vanno a trasmissioni come Masterchef
Junior e cucinano meglio di uno chef pluristellato, quelli che ai talent show
cantano come Pavarotti, quelli che sono già attori e fenomeni televisivi,
quelli che a tre anni sanno tutto di social media e a dieci postano già le loro
foto, quelli che a dodici fanno sesso meglio e più di un trentenne.
Quelli che, poveri loro, non hanno capito un bel niente di cosa sia l’infanzia
e se la perdono tutta per trasformarsi, dopo la fase dei Rincoscenti, in adulti
falliti e frustrati.
E non parlo di bambini con problemi familiari, ospedalizzati o abusati,
ma di bambini normalissimi con tutte le carte in regola per essere bambini
felici.
Ormai è così, i bambini non sono più bambini per tutta una serie di
motivi elencabili all’infinito: genitori incapaci di fare i genitori, una
società che va troppo di corsa e pensa solo alle apparenze, troppi stimoli...
Di qualsiasi cosa si tratti, è un fenomeno davvero brutto.
Caricature degli adulti, a volte,
per il modo di parlare e di atteggiarsi. Investiti di responsabilità,
bombardati da stimoli di ogni tipo, spinti a imparare a leggere e contare prima
della scuola, diventare i più bravi della classe, essere autosufficienti,
equilibrati e produttivi. Ad andare lontano, viaggiare, dormire, mangiare da
soli, tutto in tenera età.
Ad essere vispi e anche “furbetti”. Sempre più collegati ad un tablet e sempre meno alle persone vicine e alla loro realtà di bambino. Cresciuti su schermi di ogni tipo, preoccupati per questioni da adulto nevrotico come quelle di essere magro, bello, vestito alla moda.
Esposti ad immagini, film e programmi inadatti alla loro età. Pressati ad eccellere, riuscire, stare al passo, diventare velocemente grande, prematuro e competitivo. Uno stress che può creare blocchi, difficoltà, ansie per la paura di non saper sostenere le richieste degli adulti.
Anche sensi di inadeguatezza, in alcuni casi, pensando di non meritare le attenzioni e il tempo dei genitori, impegnati fuori casa. Di rifiuto vero e proprio, talvolta.
Se ci pensiamo bene, un'infanzia negata, adulterata, contraffatta nei suoi aspetti più autentici, stressante e pure pericolosa per alcuni aspetti, da piccoli e da grandi.
Le statistiche sui disagi dell'infanzia, in effetti, anche se non possono considerarsi specchio diretto di quest’unico aspetto, fanno riflettere.
Aumento dei problemi di ansia, panico nei bambini già piccolissimi; problemi di apprendimento ma anche depressione, disturbi alimentari, obesità in età sempre più giovani; aumento di suicidio tra gli adolescenti e di consumo di psicofarmaci per sedare e rendere più docili e passivi bambini di pochi anni.
Ad essere vispi e anche “furbetti”. Sempre più collegati ad un tablet e sempre meno alle persone vicine e alla loro realtà di bambino. Cresciuti su schermi di ogni tipo, preoccupati per questioni da adulto nevrotico come quelle di essere magro, bello, vestito alla moda.
Esposti ad immagini, film e programmi inadatti alla loro età. Pressati ad eccellere, riuscire, stare al passo, diventare velocemente grande, prematuro e competitivo. Uno stress che può creare blocchi, difficoltà, ansie per la paura di non saper sostenere le richieste degli adulti.
Anche sensi di inadeguatezza, in alcuni casi, pensando di non meritare le attenzioni e il tempo dei genitori, impegnati fuori casa. Di rifiuto vero e proprio, talvolta.
Se ci pensiamo bene, un'infanzia negata, adulterata, contraffatta nei suoi aspetti più autentici, stressante e pure pericolosa per alcuni aspetti, da piccoli e da grandi.
Le statistiche sui disagi dell'infanzia, in effetti, anche se non possono considerarsi specchio diretto di quest’unico aspetto, fanno riflettere.
Aumento dei problemi di ansia, panico nei bambini già piccolissimi; problemi di apprendimento ma anche depressione, disturbi alimentari, obesità in età sempre più giovani; aumento di suicidio tra gli adolescenti e di consumo di psicofarmaci per sedare e rendere più docili e passivi bambini di pochi anni.