Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

30/05/20

Ogni cosa a suo tempo

Oscar Wilde diceva che il piacere dell’attesa è essa stessa piacere e personalmente condivido appieno questa sua affermazione.
Viviamo, purtroppo per noi, nella società occidentale che è frenetica per definizione.

Si consuma tutto troppo in fretta, le esperienze si bruciano, tutto è effimero e superfluo e alla fine molte persone si ritrovano a trent’anni con la vita ormai giunta alla fine perché hanno sperimentato tutto lo sperimentabile.
Hanno corso quando ancora non era tempo di correre, hanno fatto sesso ma non sanno ancora cosa significa fare l’amore, hanno viaggiato seguendo vie sbagliate.
E adesso la loro insofferenza per tutto quello che ormai hanno bruciato si trasforma in apatia oppure in pericolosa invidia verso coloro che invece vivono le proprie vite in modo diverso, senza lasciarsi pervadere dalla frenesia e aspettando il momento giusto per muovere i passi giusti.

Oggi voglio condividere con voi questo pensiero del Dalai Lama, che trovo molto attuale:
“Ascolto, pensiero e meditazione sono necessari nello stesso momento. Quando inizi la pratica, non ti devi aspettare troppo.
Dal momento che viviamo nell’epoca dei computer dell’automazione, potresti essere indotto a credere che lo sviluppo interiore sia anch’esso qualcosa di automatico per cui schiacci un bottone e tutto cambia.
Non è così: lo sviluppo interiore non è facilmente raggiungibile e richiederà molto tempo.”


14 commenti:

Joanna ha detto...

Non invidio i giovani d'oggi, era meglio quando tutto aveva il giusto tempo e il giusto valore.
Ora tutti vogliono tutto subito, non hanno più il piacere dell'attesa e bruciano le tappe talmente in fretta che poi gli rimane il vuoto.
Buon pomeriggio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Joanna
E poi con quel vuoto fanno male a se stessi e agli altri.
Ti abbraccio.

Gus O. ha detto...

Francesca, sull'attesa ho scritto un post
Abbraccio.

fulvio ha detto...

Ciao Francesca, in parte condivido il tuo pensiero e in parte no. Non credo che la gioventù di um tempo abbia avuto una vita migliore, piu semplicemente noi vecchi abbiamo vissuto una gioventu diversa. Io oggi sono un padre e un nonno e spesso confronto la mia età giovanile con il presente, noi giovani studenti eravamo molto critici verso la nostra società dove, come, nelle civilta estinte il potere era in mano al consiglio degli anziani.
Le femmine erano schiave di vecchi pregiudizi come la verginità e la Chiesa vietava il sesso come tentazione demoniaca e dava le pagelle sulle letture permesse e sui films.
Oggi i giovani sono liberi nel loro pensiero, sono liberi di scegliere la loro vita e naturalmente liberi di sprecarla. Quello che noto con rammarico è, che le nuove generazioni sono nella maggioranza, prive di un pensiero ideologico e digiuni di politica.
Io credo che l'insegnamento non deve essere mai condizionata ma solamente indirizzato verso ciò che noi riteniamo il meglio, sempre senza ricatti o imposizioni.
Mai rimpianti per il passato ma sempre il nostro pensiero deve essere rivolto verso l'incerto e meraviglioso futuro.
Il mio scritto non vuole essere un insegnamento ma solo l'esposizione del mio pensiero.
Un abbraccio, fulvio

Francesco Abate ha detto...

Sacrosante le parole del Dalai Lama, così come le tue.
Oggi corriamo dietro a mille cose senza mai fermarci e chiederci cosa davvero cerchiamo. Assaggiamo tantissime cose senza assaporare niente, rendendo la nostra esistenza una vuota e deprimente parentesi.

Baci.

Sugar Free ha detto...

Sono contenta di aver ricevuto un'educazione vecchia maniera.
Molte mie ex compagne di classe invece sono come hai descritto tu. Ammetto che non ho mai capito che gusto c'era nel fare tutto, anche quello che non si doveva.
Queste ragazze alla fine erano sempre scontente.
Baci.

Olivia Hessen ha detto...

Questa è una società che funziona solo con l'acceleratore premuto, non so davvero se le nuove generazioni capiranno che tutto ha un suo tempo.
Ciao!

Francesca A. Vanni ha detto...

@Gus O.
Se riesci mi mandi il link via commento, così lo leggo?
Ultimamente la ricerca con google mi crea noie.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Fulvio
Non ho affermato che i giovani di un tempo stavano meglio tout court, ma che sapevano vivere meglio sì.
Tanti ragazzi di adesso soffrono della sindrome del vuoto proprio perché bruciano le tappe, in passato era rarissimo che accadesse.
Anche la mia generazione, figlia degli Ottanta, è molto diversa da quella attuale.
Io, nel bene e nel male, posso dire di avere avuto un'infanzia più o meno normale con le sue attese e le sue scoperte.
Ma oggi, che fanno sesso a dieci anni, ti pare normale?
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Francesco Abate
La nostra società consumista ci sta uccidendo, occorre recuperare il senso del tempo e i valori della vita.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Sugar Free
Scontente e anche vuote, che tristezza.
Ti abbraccio.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Olivia Hessen
Se nemmeno il coronavirus ha cambiato la mentalità di certe persone, ormai non so cosa dire.
Ti abbraccio.

Melinda Santilli ha detto...

Ciao bella, mi stavo perdendo questo post!
Sì, purtroppo le nuove generazioni sono allo sbaraglio. Alcuni ragazzi, forti di un'educazione salda, sanno quali sono i veri valori.
Altri, troppi, si perdono nelle apparenze, nel vuoto esistenziale.
La società del futuro, se non cambierà, sarà fatta solo di vuoto.
Baci.

Francesca A. Vanni ha detto...

@Melinda
Grazie per il commento, ti abbraccio.