Lo scrittore è il perfetto menzognero: scrive bugie e riesce a farti credere che siano vere.

12/09/21

Siamo una società bugiarda

Cosa rende un libro un buon libro?
Tante cose, sia professionali che squisitamente solo narrative, ma oggi vorrei soffermarmi su una in particolare: il motore di un libro deve essere sempre acceso dal male.
Il male in svariate forme: antagonisti ben concepiti, una sventura inaspettata, una guerra, un omicidio, una catastrofe...

Tutto va bene fin quando si parla di libri, ma nella realtà le cose dovrebbero andare diversamente.
Il male non dovrebbe imperare, come invece succede.
Nel nostro quotidiano troviamo il male in tante forme, da quelle più eclatanti e note a quelle più infime e subdole di cui spesso non ci accorgiamo fino a quando non è troppo tardi.
Come mai c’è tutto questo male?

Penso che la soluzione si trovi in questa semplice frase: il male non prolifica senza seguaci.
E chi sono questi seguaci?
Personalmente penso siano due tipi di persone: coloro che fanno il male per il male e coloro che restano indifferenti davanti ad esso, e mentono pur di non restare coinvolti in qualcosa “di scomodo”, pur di non schierarsi contro chi compie il male in una sorta di “mi salvo il lato B, così sono felice e contento”.
Perché a mentire, a fare gli ipocriti e i ruffiani, pensano sempre (erroneamente) di guadagnarci in tanti: questo vale sia nella vita virtuale, quanto in quella reale.

Come disse Enzo Bianchi, il priore della comunità di Bose, durante un’intervista tenuta dal grande giornalista Enzo Biagi:

“Siamo una società bugiarda. Negli ultimi 20 anni c’è stata una crescita generalizzata: si dice una cosa e se ne pensa un’altra, si mente allo Stato nella dichiarazione dei redditi, si rilascia falsa testimonianza in tribunale. È il male dominante la menzogna fino alla calunnia.”.