Da qualche anno a questa parte sono, di fatto, entrati anche nel
mercato italiano gli audiobook ovvero i “libri che si ascoltano”.
Come funzionano?
Semplice: ne compri uno, lo carichi sul tuo lettore mp3 o sul tuo
smartphone, infili le cuffie nelle orecchie e li ascolti.
Una versione contemporanea di quando era la mamma o la nonna a leggerci
una fiaba prima che fossimo in grado di leggere da soli, resa più “cool” dal
fatto che spesso sono attori famosi a leggere l’audiobook.
L’audiobook è ancora un mercato di nicchia ma secondo me potrebbe
rivelarsi utilissimo per i non vedenti, per chi ha malattie degenerative gravi
o chi ancora soffre di forme di paralisi che coinvolgono gli arti superiori e
desidera leggere in autonomia un libro.
Il mio parere positivo sugli audiobook si ferma qui.
Perché?
Perché chi non soffre di particolare e gravi patologie invalidanti
(gravi sul serio, lettori, non giustificazioni come “sono stanco”, “non ce la faccio”, “un libro è
complicato, meglio un fumetto”, “non leggo più di venti pagine che poi dimentico
tutto”) può comprare un libro (cartaceo o digitale non fa assolutamente
differenza) e leggerlo senza alcun problema.
I motivi sono tanti ma il più importante secondo me è uno: leggere e
ascoltare non sono la stessa cosa.
Sono attività che stimolano aree differenti del cervello, implicano
reazioni neuronali distinte e hanno risultati diversi sul soggetto.
Ascoltare un libro, come dimostrato in
un esperimento scientifico, è come leggere in maniera superficiale: a
questo punto, tanto vale non leggere nemmeno.
Il Re (King, per inciso) ha affermato in “On writing” che ascoltare un
libro migliora la scrittura.
Nemmeno su questo sono d’accordo.
Ciò che migliora la scrittura è un processo fatto di lettura (tanta) e soprattutto
scrittura (tantissima) magari con un bravo revisore pronto a mettere in
discussione il tuo lavoro e a fustigarti senza pietà se sbagli.
Non si diventa scrittore ascoltando chi legge: si diventa scrittore
affinando questo dono che si ha da sempre (è come essere musicista, artista o
chef: o lo sei, o non lo sei. Non ci sono vie di mezzo) e impegnandosi a
scrivere ogni santo giorno, senza mai mollare.
Ma dico, il lettore medio è diventato talmente pigro da non essere più
in grado di prendere in mano un libro, un e-reader e leggere?
Spero di no!
E ricordiamoci che se è vero l’assioma che un libro è tale in base al
suo contenuto, per scoprire quale esso sia dobbiamo quanto meno leggerlo.
Leggerlo, non ascoltarlo.
18 commenti:
Quello che hai scritto è scientificamente provato.
Un abbraccio Francesca.
@Gus O.
Grazie, spero che questo post invogli le persone a prendere un libro in mano e leggere.
Ti abbraccio.
Ottimo articolo, mi trova assolutamente d'accordo.
Al di là della maggiore utilità della lettura rispetto all'ascolto, io non capisco come un appassionato di libri possa rinunciare alla sensazione che dà tenere un libro tra le mani, sfogliarlo e scivolargli sopra con gli occhi. Stanno uccidendo la poesia della lettura.
Bella questa tua analisi, ho imparato cose nuove che non sapevo.
Cosa posso dirti?
Mi sembra giusto offrire gli audiolibri come servizio a chi non può leggere per motivi di salute, altrimenti si rimane al caro libro (cartaceo o epub che sia).
Baci.
Complimenti per il tuo blog è veramente molto bello :-)
Se ti va di passare da me io sono Il salotto del gatto libraio
Io ascolto la musica, non i libri!
Ma sul serio ci sono persone così pigre che faticano a leggere un libro?
Come siamo messi male...
Ciao :-)
I miei figli hanno ciascuno il loro kobo reader e su questo non si discute.
Non sono un amante compulsivo di tutte le iniziative moderne, secondo me un libro va letto e non ascoltato.
Buona domenica.
@Francesco Abate
Buongiorno Francesco, e benvenuto nel mio blog.
Anche io sono dell'avviso che leggere è una cosa, ascoltare un'altra.
L'atto della lettura è qualcosa di magico, oltre che di utile per lo sviluppo cerebrale: perché dovremmo privarci di qualcosa di così bello?
A presto.
@Lucrezia Ruggeri
Sono d'accordo con te.
Ti abbraccio.
@Sonia
Buongiorno Sonia, benvenuta e grazie per il complimento.
Passo con piacere a visitare il tuo blog.
Ti abbraccio.
@Sugar Free
Sì, purtroppo ci sono persone pigre che seppur non avendo problemi di salute tali da impedire la lettura si rifiutano di leggere un libro.
Ti abbraccio.
@MesserMalanova
Grazie del commento, buona domenica e un abbraccio.
Io non sopporto nemmeno le pubblicità sugli audiobook Amazon, vedi te...
Baci.
ciao, sono d' accordo con te.
@Olivia Hessen
Ti capisco!
Un grande abbraccio.
@RobbyRoby
Grazie.
Un abbraccio a te e Will.
Trovo che tu abbia perfettamente ragione: l’audiobook è valido in presenza di gravi patologie che impediscono la lettura di un testo in maniera autonoma, ma non dovrebbe essere fruito da soggetti che non soffrono di tali patologie.
Il risultato, altrimenti, è già sotto i nostri occhi: pigrizia intellettuale, persone che scrivono brutture come “a lavoro” credendo che sia grammaticalmente corretto, ragazzi con i neuroni bruciati dall’inattività.
Troppa gente sta regredendo proprio perché usa sempre meno aree neuronali.
Leggere non costa nulla, anzi ci arricchisce!
Buon pomeriggio.
@Joanna
Hai ragione, molta gente regredisce perché non allena il cervello, e i risultati li vediamo tanto nella realtà virtuale quanto nel mondo off line.
Ti abbraccio.
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